Lettera al papa. “Mandi la Merkel”

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La lettera, il cui primo firmatario è Raniero La Valle, dopo aver raccolto alcune decine di firme – tra cui quelle dei due nuovi presidenti della Rosa Bianca -, verrà consegnata in Vaticano il 2 maggio

 

Santità, Papa e Pastore, Padre e Fratello nostro Francesco o come ognuno preferisce chiamarla da diverse sponde culturali e religiose,

conoscendo i suoi strenui sforzi per la pace e uniti all’ansia di milioni di persone che  anelano a costruire un mondo di giustizia concordia e diritto, desideriamo esprimerle la nostra angoscia per la cattiva e letale forma di convivenza che si sta stabilendo a livello globale, contro le speranze di un mondo più prospero e sicuro che erano nate sul finire del secolo scorso. Metà di quel secolo lo abbiamo vissuto col terrore della bomba atomica e delle sue ulteriori degenerazioni, ma se il terrore era un cattivo sentimento il suo effetto positivo è stato di prevenire e impedire una guerra nucleare, essendo diventata cultura comune la novità enunciata dal suo predecessore Giovanni XXIII che la guerra stessa, per questa ragione, fosse diventata del tutto irragionevole. Tuttavia la ragione non è l’unico movente dell’agire umano, e talvolta fallisce o può essere tradita, sicché oggi quell’impedimento alla guerra, e tanto più alla guerra totale, sembra  non più cogente e affidabile. Una guerra in più, oltre alle molte già patite, si è oggi scatenata con effetti imprevisti  e gravissimi, e se provoca un inedito spavento, suscita il pianto alla vista di ogni singola persona o casa o opera travolta dalla devastazione e dalla morte.

Il sentimento impellente è che il mondo debba essere salvato, ma nonostante le buone volontà che pure sono presenti, non sembra che ve ne siano oggi le premesse, anzi il pericolo per la condizione umana va di giorno in giorno crescendo. Noi sentiamo che per uscirne ci vorrebbe una grande conversione di culture e di politiche che coinvolgesse grandi moltitudini, ma siamo pure convinti che, grazie alla infinita dignità e alle potenzialità di ogni singolo essere umano, anche una sola persona, in date circostanze, può essere lo strumento perché il mondo sia salvato.

Le chiediamo di essere Lei a prendere l’iniziativa di un tale tentativo. Si tratta di stabilire, anche fuori dei circuiti istituzionali, un rapporto tra persone che per la loro responsabilità in ordine alla situazione attuale potrebbero fermare la guerra e rovesciare il corso oggi nefasto e fatale delle cose. Tutti conosciamo le cause e le responsabilità vicine e lontane della guerra, tutti sappiamo che in molti modi abbiamo sbagliato. Ma oggi non è il momento di giudicare, il problema oggi non è di avere o non avere ragione nell’assolvere o nel condannare. C’è un tempo per giudicare e c’è un tempo per capire, c’è un tempo per intimare e un tempo per interrogare e interrogarsi, c’è un tempo per la certezza e c’è un tempo per il dubbio, c’è un tempo per la severità e c’è un tempo per la misericordia. Le chiediamo di voler umilmente attivare questo processo, dando mandato per esercitarlo a una persona di sua fiducia. Si tratterebbe di mandare al presidente Biden e al presidente Putin, che sicuramente  hanno in  mano, per la forza e le idee che mettono in campo l’avvenire del mondo, un’ambasceria informale in cui si chieda loro, accantonata ogni ragione di anche legittimo risentimento, di stipulare un patto di non negoziabile e irrevocabile coesistenza nel pianeta che è a tutti comune; un patto che garantisca la vita da vivere insieme e lo sviluppo dei loro popoli e con loro di tutti i popoli, arrestando istantaneamente, a cominciare da una cessazione del fuoco, l’attuale concatenazione di offese e minacce per ogni possibile e diverso agire e destino futuro.

In un mondo poliedrico e complesso come l’attuale non tutti i rapporti devono essere eguali, possono essere improntati a maggiore o minore amicizia o corrispondenza di interessi, ma comunque devono essere compatibili e vitali.

Siamo certi che Lei deciderà per il meglio riguardo a questa proposta e alla persona che potrebbe esserne investita; per parte nostra ci permettiamo di suggerire che quella più indicata per adempiere a questa missione nelle due capitali possa essere la ex Cancelliera tedesca Angela Merkel, una donna che condivide i pensieri e i sentimenti di molti, che ha una grande esperienza e conoscenza di persone, di eventi e di politiche, un grande prestigio internazionale per il servizio a lungo prestato nelle responsabilità di potere nel suo Paese e in Europa, e oltre tutto è una sua sorella di fede. Ella, non certo solo per questo, ma anche per il suo essere donna è particolarmente indicata per questo incarico, se non altro per la circostanza da Lei, Francesco,  ricordata, che fu una donna, secondo i Vangeli, a farsi portatrice di quel grande annuncio di un  nuovo inizio e di una nuova  pace  che doveva cambiare la storia del mondo. Forse da alcuni luoghi in cui oggi sono maggiori gli stridori delle armi e di guerre  apparentemente inevitabili, da una donna potrebbe venire il barlume di una notizia di pace e di riconciliazione. Nello stesso tempo il popolo della pace, che è diffuso in tutto il mondo, potrebbe ovunque riunirsi in molteplici forme e manifestazioni, nell’attesa della buona notizia e nella volontà di promuovere una realtà migliore e un altro mondo possibile.

Ci scusi per averle esposto questa singolare idea, ma ci pare che in un tempo così difficile come questo si debba pensare e tentare l’impensabile.

Con ammirazione per quanto sta facendo e ha fatto per procurare al mondo la pace, per la sua opera e con vera amicizia

 

 

…….. Raniero La Valle Chiesa di tutti Chiesa dei poveri, Luigi Ferrajoli, filosofo del diritto, Domenico Gallo Costituente Terra, Mons. Domenico Mogavero vescovo di Mazara del Vallo, Giovanni Traettino, pastore evangelico, Angelo Cifatte, Mario Agostinelli, Antonia Sani, Paolo Maddalena, vicepresidente emerito della Corte Costituzionale, Giuliano Pontara, Vittorio Bellavite, Enrico Peyretti Centro Studi Sereno Regis Torino, Mario Agostinelli, Daniela Padoan, Mauro Castagnaro, Sergio Tanzarella storico della Chiesa, Alex Zanotelli, Marco Politi scrittore e giornalista, Giovanni Burzio, Marco Revelli, Antonio de Lellis, Adriano Sansa, Alessandro Marescotti, Lia Parigi, Luciano Corradini, Diego Maggio, Crispino Di Girolamo, editore, Marco Giovannoni  storico della Chiesa, Fabrizio Mandreoli  teologo, Ginevra Crosignani storica della Chiesa, Bartolo Puca biblista, Antonio Ianniello, storico della Chiesa, Vito Impellizzeri, teologo, Anna Carfora, storica della Chiesa, Luigi Mozzillo storico della filosofia, Cettina Militello teologa, Nino Mantineo giurista, Felice Scalia gesuita, Mario Menini direttore di “Missione oggi”,  Franco Bagnarol Movimento di Volontariato MoVi, Roberto Mancini, filosofo, Fabio Alberti, Daniele Lugli  Presidente emerito del Movimento Nonviolento, Maramotti Anna Lucia presidente della sezione di Italia Nostra di Cremona, Fulvio De Giorgi e Celestina Antonacci  Associazione La Rosa Bianca, Giancarlo Casella Cremona, Marco Pezzoni, Riccardo Orioles, Laura Tussi, Fabrizio Cracolici, Andrea De Lotto maestro, Luigi Fasce, Laura Cima, Maurizio Acerbo, Michele Boato, Antonella Litta, Maurizio Serofilli, Daniele Barbieri, Pasquale Pugliese, Riccardo Orioles, Nadia Bovino, Rocco Altieri Centro Gandhi odv, Elide Taviani, Carla Bellano Pax Christi Cremona, Norma Bertullacelli, Renzo Dutto Comunità di Mambre, Nicoletta Negri, Roberta De Monticelli, Pasquale Colella “Il Tetto”, Carmine Miccoli, don Giovanni Nicolini Famiglie della Visitazione, Patrizia Cecconi, Gian Guido Folloni, Daniele Aglio Forum delle Idee Cremona,

 

 

 

 

One Comment

  1. Condivido le aspirazioni espresse nella lettera e anche il tentativo di “pensare l’impensabile”. Ma certe considerazioni mi lasciano talmente sconcertato da non sapermi spiegare come tanti autorevoli personaggi abbiano potuto sottoscriverle.
    1. Lo scopo dell’ambasciata dovrebbe essere non solo quello di far cessare le ostilità, che sarebbe già un risultato clamoroso, ma addirittura di stipulare un patto di pacifica convivenza tra i popoli di USA, Russia e del resto del mondo. Ma questo non è già lo scopo dell’ONU? E abbiamo visto quale accoglienza sia stata riservata da Putin al suo segretario generale: missili su Kiev mentre vi si trovava dopo essere stato a Mosca.

    2. Il Papa ha dichiarato di aver chiesto a Putin, tramite Parolin, di incontrarlo già 20 giorni dopo l’inizio della guerra. Ma Putin afferma che non ci sono contatti diplomatici in corso in proposito. Se non riceve il Papa – che pure l’ambasciatore russo in Vaticano definisce “interlocutore gradito” – perché dovrebbe ricevere la Merkel, che comunque è stata per lustri il massimo esponente del maggiore stato della NATO in Europa?
    E questo ipotetico accordo chi lo garantirebbe e come?

    3. USA e Russia hanno la possibilità di scatenare un conflitto nucleare: è plausibile che il motivo per cui non l’hanno fatto finora sia la convinzione che comporterebbe la reciproca distruzione, più che le ragionevoli dichiarazioni dei Papi. Ma non hanno affatto in mano l’avvenire del mondo, nel senso che possono determinarlo da soli. Stranamente a proposito di questo ipotetico accordo tra Biden e Putin non si fa cenno all’Unione europea e soprattutto la Cina! Che non solo è molto più potente economicamente della Russia – la crescita annuale del suo PIL corrisponde all’intero PIL russo – ma che con l’India costituisce circa un terzo della popolazione mondiale.

    Certamente l’idea è singolare, ma a me non sembra assolutamente attuabile e comunque non in grado di ottenere risultati così clamorosi. Mi resta comunque la curiosità di sapere se ci sarà una qualche risposta della Santa Sede. Ma mi sembra più probabile il silenzio.

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