LA PROPOSTA DI FABRIZIO BARCA PER UN PARTITO NUOVO

| 1 Comment

Il ministro Fabrizio Barca (solo da qualche giorno iscrittosi al Pd) ha reso noto un documento, di cui si è spesso parlato nei giorni scorsi, intitolato “Un partito nuovo per un buon governo”; sottotitolo: “Memoria politica dopo 16 mesi di governo”.  Diamo qui il link al documento integrale, e anche alla presentazione che egli stesso ne ha fatto sull’Unità del 12 aprile. Barca è arrivato alla conclusione che “senza una ‘nuova forma partito’ non si governa l’Italia”. Il testo è appunto dedicato a “sostenere questa conclusione e a suggerire la funzione e i tratti di una nuova forma partito che permetta il buon governo”. Barca si riferisce a un partito di sinistra (anche se le sue considerazioni sono adatte per qualunque partito politico). Tre le premesse: 1) serve oggi, con la crisi, un forte presidio di governo; ma un governo forte è possibile solo se si ridisegnano i partiti; 2) le difficoltà a governare l’Italia, oltre che dalla crisi dei partiti, nasce anche dall’incompiutezza dell’Unione europea e dalla sua incapacità di affrontare la crisi (la seconda più acuta nella storia del capitalismo) mettendo in discussioni i paradigmi errati che la guidano e rilanciando la cittadinanza europea; ma per far questo e sbloccare lo stallo si deve dare un contributo politico forte all’Unione, e questo implica un buon governo, e dunque una nuova forma partito; 3) il contributo che Barca dà nasce, oltre che dalla sua personale esperienza, e dalla vicinanza al padre (già intellettuale e dirigente del Pci), anche da una serie di riferimenti culturali (che cita in nota); in ogni caso l’autore considera queste sue pagine “solo un passo preliminare, che cerca il confronto con altri saperi, sentimenti e ‘memorie’”.

Il documento è articolato nei seguenti capitoli: 1. Sei passi verso il buon governo; 2. Stato arcaico e partiti Stato-centrici; 3. Quale governo della cosa pubblica? 4. Per innovare la macchina pubblica servono i partiti; 5. Quale partito? Il partito nuovo; 6. Motivazioni per impegnarsi nel partito nuovo e specificità dei giovani; 7. Interrogativi su regole e organizzazione.

Chi è interessato può leggere anche il “Rapporto di fine mandato” che Fabrizio Barca ha redatto lo scorso mese di marzo a conclusione dei sedici mesi di guida del ministero per la coesione territoriale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

One Comment

  1. Caro Fabrizio, complimenti per il tuo progetto assolutamente ambizioso. Molte delle cose che dici sono in circolo dagli anni ’80, realizzarle sarebbe come dire “la sinistra s’è desta”. Mi piacerebbe mandarti un mio documento scritto per il Congresso torinese del 2009, dicevo alcune cose che tu adesso poni molto autorevolmente. Quel documento mi donò molti sorrisi e l’esclusione da tutti gli organismi dirigenti. Ultimo commento, guarda che il mix politico/culturale tra cattolici (laicità ballerina), ex comunisti (faziosi come sempre) e liberalsocialisti (lacchè degli ex comunisti) è tutt’altro che riuscito. La sintesi si trova oggi soltanto seguendo una spietata logica correntizia che strangola gli oranismi di direzione del Partito e ogni “mobilitazione cognitiva”, figuriamoci la “sperimentazione democratica”. Per realizzare i tuoi obiettivi occorre una trauma democratico, buona fortuna.

Lascia un commento

Required fields are marked *.