LA CIVILTA’ CATTOLICA: la verità è sinfonica – KOINONIA: la grande occasione di rinnovamento – ADISTA–SEGNI NUOVI: il contributo del cattolicesimo democratico allo sviluppo della democrazia – MOSAICO DI PACE: “il potere è solo di Dio” – RELIGIONI E SOCIETA’: a cent’anni dal genocidio degli armeni.

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“La verità è sinfonica”, scriveva Hans Urs Von Balthasar per spiegare che il pluralismo teologico non è una debolezza o un errore, ma una provvidenziale ricchezza. Il mistero cristiano, infatti, non può mai essere afferrato totalmente e dunque merita di essere affrontato e compreso valorizzando la pluralità dei punti di vista, delle ricerche e delle sensibilità. Questa prospettiva (di un pluralismo che converge verso una maggior ricchezza anziché in uno scontro per rivendicare un esclusivo “possesso della verità”) oggi lo vediamo anche nei gesti di papa Bergoglio; ma è interessante sapere che da tempo l’allora gesuita p. Jorge Mario Bergoglio difende questa prospettiva di un pluralismo sinfonico. Basta leggere l’articolo sul “pluralismo teologico” che l’attuale Papa aveva scritto nel 1984 (quand’era rettore del Colegio de san Josè in Argentina) riferendosi proprio al pensiero di von Balthasar, articolo che viene ripubblicato (come editoriale) su La Civiltà Cattolica (n 3952, febbraio 2015). Vi si scoprirà una singolare apertura d’orizzonte e un approccio sereno e ottimistico al pluralismo (anche teologico) che permette di scoprire quanto è largo, creativo e sereno il respiro della vera teologia cattolica.

Che papa Bergoglio abbia rasserenato ed entusiasmato milioni di credenti è ben noto. Fra essi ci sono, in prima fila, quelli che avevano un po’ sofferto per una certa rigidità di comportamento e di pensiero di tanta parte della gerarchia cattolica. Anche Koinonia, ad esempio, ha dedicato il fascicolo di gennaio alla convocazione del Giubileo a cinquant’anni dal Vaticano II. Nel suo discorso alla Curia dello scorso 22 dicembre alla Curia romana, papa Francesco ha proposto un vero esame di coscienza alla Chiesa. Tutto il numero della rivista (anno 39°, in totale numero 407 della rivista curata dai domenicani di Pistoia insieme ad alcuni laici) è una riflessione a più voci sulla grande occasione di rinnovamento che il papa ha aperto ai credenti che vogliono davvero curare le “piaghe della Chiesa” e riscoprire il soffio dello Spirito nella linea di alcuni profeti che dobbiamo riscoprire: da Tommaso Moro ad Antonio Rosmini, da Frei Betto a tanti credenti che hanno – per così dire – “anticipato” lo spirito di papa Francesco: un vescovo come Luigi Bettazzi, un monaco come Giovanni Franzoni, e tanti laici…

Adista – Segni nuovi n 7/2015 coglie l’occasione della elezione di Mattarella alla Presidenza della Repubblica per ricordare com’è stato forte il contributo del cattolicesimo democratico allo sviluppo della democrazia (e della giustizia, della coesione…) del nostro paese. E pubblica, una accanto all’altra, tre foto che riassumono una storia: quelle di Luigi Sturzo, di Aldo Moro e di Sergio Mattarella. E sullo stesso fascicolo una bella recensione di Valerio Gigante al libro di Domenico Rosati (I cattolici e la politica. Potere e servizio nello spazio pubblico, Ed Dehoniane di Bologna) sviluppa e racconta altri capitoli del la storia del contributo dei cattolici democratici alla democrazia, alla giustizia, al dialogo sociale e culturale nel nostro paese.

Sempre vivace e attenta ai molti argomenti di attualità, la rivista Mosaico di pace (promossa da Pax Christi e fondata da don Tonino Bello) propone a febbraio una riflessione di Rocco d’Ambrosio sui “detentori del potere” e ricorda che il potere è solo di Dio e gli uomini sono chiamati semmai ad esercitarlo (in fedeltà a certi principi e finalità … ricordando che il potere viene da Dio e dev’essere esercitato a servizio dei fratelli). E conclude che bisogna ricordare che talora è necessario lottare contro i poteri corrotti donando liberazione, pace e gioia agli oppressi da tanti mali. Il discorso viene sviluppato in un libro che D’Ambrosio ha appena pubblicato con la editrice La Meridiana-Cercasiunfine e s’intitola Non come Pilato, cattolici e politica nell’era di Francesco.

Religioni e società (Rivista di scienze sociali della religione), la bella e impegnativa rivista diretta di Arnaldo Nesti, dedica il n 80 (anno XXIX), all’Armenia, a cent’anni dal genocidio che i fratelli Taviani evocarono con sobrietà e vigore nel film “La masseria delle allodole”. A cent’anni dai giorni del massacro degli Armeni, la rivista, come scrive Nesti nell’editoriale, vuole ricordare quella tragedia e tanti altri genocidi che si sono succeduti nel corso del XX secolo: anche per costatare e contestare la nostra superficialità e impotenza a parlare di pace, dimenticando i lati oscuri della storia…

(a.  bert.)

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