KOINONIA: verso la riforma promessa – IL FOGLIO: la ragione non ci determina – JESUS: “madre Terra, sgabello dei piedi di Dio!” – LA CIVILTA’ CATTOLICA: “Lettere di giovinezza all’amica inventata” – SEGNO NEL MONDO: porte aperte sulla strada della vita – PRESBYTERI: Chiesa in uscita.

| 0 comments

 

Koinonia il mensile inventato e curato da un gruppo di laici e religiosi che fanno capo al convento di San Domenico a Pistoia (con semplicità di forme e grande serietà di contenuti) compie 40 anni. Quarant’anni “di esodo verso la riforma promessa, (riforma ecclesiale, delle coscienze … un cammino di libertà verso la verità). Così padre Alberto B. Simoni ricorda che “credere al vangelo impedisce di ridurre la fede ai suoi contenuti dottrinali, ma al tempo stesso di diluirla in prassi pastorali a sfondo esclusivamente “religioso” e devozionale: è verità in atto, che non può non risuonare nel mondo come grido di salvezza!

“L’umanesimo ha messo al centro l’uomo, ma lo ha pensato come perfettibile e progressivo, illuminato dalla ragione. Ma ora lo possiamo vedere chiaramente: non è così. La ragione non ci determina, è uno strumento importante, che usiamo per raggiungere i nostri fini, che però scaturiscono da profondità a lei inattingibili” così dice un passo dell’articolo d’apertura de Il foglio n 428, firmato da Angelo Papuzza. La lettura dell’articolo è molto interessante, come tutte le pagine del “mensile di alcuni cristiani torinesi”.

A sua volta, in una riflessione su “madre Terra, sgabello dei piedi di Dio!” pubblicata su Jesus di febbraio 2016, Enzo Bianchi, priore della comunità monastica di Bose, confessa che chiede (e giustamente suggerisce) anche “misericordia per i nostri pastori”! E riflette: “più mi inoltro nell’anzianità, più sento di vivere nel ciclo vitale delle creature del cielo e della terra, visibili ed invisibili. Quando cammino nei boschi in mezzo ai quali è collocato il mio monastero sento che quello spazio è più il regno degli animali e delle piante che non il mio … anche queste creature sono il mio prossimo…”. Il fascicolo della rivista, sempre molto bella e vivace, ricorda i 75 anni della Pro Civitate Christiana di Assisi e contiene anche un’inchiesta sul rapporto tra i preti e la famiglia e s’interroga anche “se il celibato diventasse facoltativo?”.

S’intitola “Lettere di giovinezza all’amica inventata” un libro dell’autore del Piccolo principe e di Vol de nuit di cui parla il gesuita Giacomo Pani su La Civiltà Cattolica (n 3974) segnalando che l’opera – non molto nota – costituisce un prezioso epistolario dove si trovano spezzoni di vita e le prime impressioni esistenziali che si svilupperanno nelle opere successive.

Rivoluzione digitale per la stampa di Azione Cattolica e in particolare per Segno nel mondo che ha dedicato l’ultimo numero del 2015 al Giubileo della misericordia, “porte aperte sulla strada della vita”. Dal nuovo anno le varie riviste associative (da La Giostra a Ragazzi, da Dialoghi a Foglie) avranno per lo più sia la versione cartacea sia quella digitale. Graffiti, destinata ai ragazzi dai 14 ai 18 anni, i “nativi digitali”, avrà solo la versione digitale. Sul numero 12 (dicembre) di Segno nel mondo, oltre che dell’Anno Santo si parla, tra l’altro, di come stia cambiando l’idea e la pratica della democrazia (“ma web e twitter non bastano”, spiega Armando Aroldi a Gianni di Santo).

I lavori del Sinodo sulla famiglia sono oggetto di un’approfondita riflessione di Felice Scalia che sottolinea come non solo la Chiesa intera, ma anche l’idea e la vita delle famiglie cristiane debbano sviluppare quel rinnovamento che papa Francesco evoca con l’espressione “in uscita” (che non vuol dire affatto “in liquidazione”, anzi…). Andando, cioè, oltre le abitudini, gli schemi, le chiusure, le protezioni esteriori sulle quali hanno sinora fatto affidamento. E tutto il fascicolo n 10 delle semplice ma bella e coraggiosa rivista Presbyteri (n 10/2015) è ispirata dall’idea di un rinnovamento (profondo, non esteriore) della pastorale e della vita cristiana, con articoli di Giannino Piana, Silvano Piovanelli, Umberto Pedi (sulla collegialità e fraternità tra i sacerdoti di una diocesi, condizione per dar vita ad una vera comunione pastorale) e un toccante ricordo di don Tonino Bello “profeta della vita” scritto dal vescovo Francesco Savino.

(a.  bert.)

Lascia un commento

Required fields are marked *.