IL SEGNO: c’è un’Europa da sognare –ADISTA: tenere alta la guardia – APPUNTI DI CULTURA E POLITICA: le varie ipotesi di legge elettorale MISSIONE OGGI: l’esportazioni di armi italiane – KOINONIA: frei Betto e papa Francesco

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Ma sì… c’è un’Europa da sognare! Lo ricordava con coraggio, alla vigilia delle elezioni, don Giuseppe Grampa, teologo e direttore del mensile diocesano di Milano, Il Segno (n 5/2014) che si propone come una vera rivista di attualità ecclesiale, civile e culturale, preziosa anche oltre la diocesi ambrosiana.
E citava i “fogli volanti” diffusi a Monaco nei giorni del nazismo dai ragazzi della Rosa Bianca, che pagarono con la vita il loro coraggio. Scrivevano: “Solo un sano ordinamento federale può oggi ancora riempire di nuova vita l’Europa indebolita … Libertà di popolo, libertà di fede, difesa dei singoli cittadini dall’arbitrio dei criminali Stati fondati sulla violenza: queste sono le basi della nuova Europa”. I risultati delle elezioni europee ci hanno confermato che sì, c’è un’Europa da sognare e da costruire. E che è possibile ritrovarsi assieme per realizzare questo progetto comune … ma le vicende, gli scandali e gli arresti legati ai primi passi dell’Expo di Milano ricordano anche quanto si debba tenere alta la guardia, come ammonisce Franco Monaco nel fuoritesto di Adista (n 19 del 24 maggio).
Certo per realizzare il sogno di una politica rinnovata ed efficiente serviranno anche regole elettorali adeguate. Ne parlava su Appunti di cultura e politica (aprile) un interessante saggio di Carlo Galli, che legava le varie ipotesi di legge elettorale alle necessità (ed emergenze) culturali e politiche che un sistema politico deve affrontare. In sostanza l’autore sostiene un proporzionale di tipo tedesco opportunamente adattato, che in un contesto partitico, istituzionale ed economico ben diverso dal nostro, ha dimostrato una discreta capacità di rappresentare in modo non troppo distorcente il pluralismo della società. E aggiunge: “Si dirà che tale modello espone, in linea teorica al rischio che si debba ricorrere a governi di coalizione. Ma, forse la Germania si è dimostrata poco efficace politicamente perché ha e ha avuto governi di coalizione? … e le maggioranze gonfiate del Parlamento italiano hanno dato invece buona prova?”.
Da segnalare anche sullo stesso fascicolo di Appunti, l’articolo di Riccardo Moro su “crisi e sfide nel mondo odierno” (cibo, ambiente, finanza …), nonché il testo dell’intervento di Guido Formigoni in apertura del Convegno di c3dem lo scorso novembre a Bologna su “Il vecchio e il nuovo nella crisi globale: una proposta e un impegno di ricerca”.
Su Missione oggi (maggio 2014) Giorgio Beretta, della Rete italiana per il disarmo, offre una seria riflessione sulle esportazioni di armi italiane (e particolarmente bresciane), che cresce e raggiunge livelli record. Tra gli altri articoli un reportage su Taiwan, un documentato dossier sull’inutile strage della Prima guerra mondiale; e un documentato e sorprendente servizio sulla “recezione” del Concilio in Cina.
“Le Comunità ecclesiali di Base sono molto grate per la lettera che lei ha mandato. Esse però non vogliono essere considerate un movimento dentro la Chiesa ma il modo proprio di essere della Chiesa nella base popolare, e il modo proprio con cui la base popolare è Chiesa”. Così ha detto frei Betto a papa Francesco nell’incontro dello scorso 9 aprile. Koinonia di maggio riferisce dell’incontro sia riproponendo la bella intervista di Roberto Monteforte apparsa sull’Unità del 21 marzo, sia pubblicando un breve testo dello stesso frei Betto, che racconta: “Tenendomi per mano Francesco ha sorriso; e io ho continuato: “Come padre amoroso, dialoghi sempre con la Teologia della Liberazione, che è una figlia fedele della Chiesa. E abbia sempre presente la difesa dei popoli indigeni … e come frate domenicano, metto nelle sue mani la riabilitazione di Giordano Bruno e di Meister Eckhart”.

(a. bert.)

 

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