IL GALLO:  “E voi che cosa fate per la Chiesa?” – CERCASI UN FINE: ancora in tema di riforma costituzionale – CONCILIUM: La sofferenza e Dio – OREUNDICI: il concetto del cammino – IL FOGLIO: le migrazioni umane

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“E voi che cosa fate per la Chiesa?”: è la domanda con cui il cardinale Martini sollecitava chi gli esponeva sulla Chiesa obiezioni condivise anche da lui, ma quelle obiezioni devono poi generare comportamenti nuovi anche da parte di chi le formula”. L’invito aduna critica costruttiva e a un rinnovato impegno per e nella Chiesa è contenuto, e sviluppato nell’editoriale del n 7 (luglio-agosto) della rivista genovese Il Gallo, e apre il fascicolo in cui sono offerte, tra l’altro, le riflessioni di Carlo Carozzo (sul libro di Corrado Augias Le ultime 18 ore di Gesù), di Enrico Peyretti, Ugo Basso, Maurilio Guasco, Cesare Sottocorno.

Ancora in tema di riforma costituzionale e referendum il n 104 (luglio-settembre) della coraggiosa rivista Cercasi un fine propone una riflessione del direttore Rocco d’Ambrosio (“Un no per un bene più grande”), un intervento di Raniero La Valle (“democratica e abbondante”), la sintesi di un articolo del filosofo del diritto Luigi Ferrajoli (in versione integrale sul sito www.cercasiunfine.it) e una schietta riflessione di Gaetano Veneto.

“La sofferenza e Dio”: al tema che da sempre sfida e interroga la coscienza religiosa è dedicato il n 3/2016 della rivista internazionale di teologia Concilium con la collaborazione di una decina di teologi e pensatori. Esordisce l’editoriale: “Pensare la sofferenza è anzitutto rendersi solidali con chi soffre e preoccuparsi dell’assistenza premurosa e della giustizia. Ma la sofferenza solleva questioni che accrescono tanto il dolore quanto l’urgenza dell’attenzione da prestare …”. E cita Paul Ricoeur: dopo le guerre e i genocidi del XX secolo la sofferenza è divenuta la più grande e quasi l’unica sfida alla teologia e alla filosofia contemporanee.

È dedicato al concetto (all’idea, al programma, al mistero …) del cammino, del “viaggiare” il fascicolo di luglio/agosto di Oreundici. Ne scrivono Mario De Maio, Silvia Pettiti Sabino Chialà, Lidia Maggi, e il paginone offre la bella fotografia di un anziano in cammino e il pensiero di Ralph Waldo Emerson: “Non andare dove il sentiero ti può portare; vai invece dove il sentiero non c’è ancora e lascia dietro di te una traccia”.

Una riflessione ampia, complessa e molto bella sul tema delle migrazioni umane costituisce l’editoriale del numero 433 de Il foglio. Le migrazioni sono un fenomeno permanente, ma oggi è particolarmente consistente e non può essere evitato o eluso dalla violenza dei muri o dei respingimenti. Oltre a tutti gli aspetti pratici dell’accoglienza, e alle relative difficoltà, è importante saper vedere, come fa l’editoriale, gli aspetti positivi, le inedite risorse che si sono trovate per accogliere migranti e profughi e la solidarietà e il pluralismo culturale che spesso ne nasce. È fondamentale in tal senso non solo il contributo delle culture, ma anche quello delle religioni che possono riscoprire non solo la bellezza dell’accoglienza e della carità ma anche quella del pluralismo culturale e spirituale, del dialogo e dell’integrazione. La “paura dell’altro” può essere naturale; ma è possibile anche scoprire con gioia la bellezza dell’integrazione, della scoperta e della collaborazione reciproca, anche tra “diversi”. Certo: serviranno maestri, modelli e scuole di vita interculturale …

A. Bert.

 

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