IC ITALIA CARITAS: speranze trafitte – PRESBYTERI: nel creato ferito non c’è vita neppure per l’uomo – JESUS CARITAS: evitare qualsiasi sorta di idolatria –IL SEGNOI: pastori al servizio della diocesi di Milano

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Alla brutale guerra civile, vera catastrofe umanitaria, in atto nel Sud Sudan è dedicata la copertina di agosto di IC Italia caritas, il mensile della Caritas italiana. che parla di “speranze trafitte” e di vera catastrofe umanitaria. Il conflitto, spiega IC, “non è spiegabile solo su basi etniche: differenze enfatizzate ad arte, per poter controllare le risorse”. Ma tutto il fascicolo è un invito a prendere coscienza delle ingiustizie e violenze che ci circondano: il problema del gioco d’azzardo dei minori; il tema dell’inserimento dei disabili (nella scuola e nel lavoro), il dramma e i rischi dei rifugiati, i problemi nella zona dei Balcani…
E Presbyteri, rivista di spiritualità sacerdotale, scrive in copertina del numero di giugno: “Nel creato ferito non c’è vita neppure per l’uomo”. E, fin dall’editoriale scrive: “Radice marcia dell’attuale disastro ecologico è l’aver pensato che la Terra sia res nullius, proprietà di chi la occupa, non bene dato per la vita di tutti … radice marcia è lasciar correre un pensiero, una filosofia che faceva della Terra un bene da saccheggiare, non da custodire”. Un bellissimo editoriale di padre Felice Scalia introduce al tema e indica la strada (di un impegno necessario, accorato e severo di tutti gli uomini, e dei cristiani in prima fila) “affinché la nostra terra benedica ancora il Signore”. Alex Zanotelli indica poi, in una “meditazione” assai aderente alla realtà “il cammino necessario verso una nuova spiritualità ecologica; Simone Morandini legge la sfida che la crisi ecologica porta alla fede e alla teologia; e Paul Renner si sofferma sulla “grande e impegnativa bellezza di essere con-creatori”.
“Attenzione ad evitare qualsiasi sorta di idolatria. Vero, Francesco mi conforta per il suo modo di essere, di agire, di parlare, ma come dice lui stesso non è lui da prendere a modello, ma Gesù…. è che Jorge Bergoglio, in poco più di un anno, ha innescato un tale sommovimento, una girandola, una rivoluzione di comportamenti, idee, avvenimenti, entusiasmi, rapporti, tale da lasciarci sconvolti…”. Così, con semplicità e verità, la redazione di Jesus Caritas presenta il fascicolo di luglio, nel quale quasi tutti gli articoli e interventi fanno riferimento al Papa e al suo stile che certo non può non entusiasmare i seguaci di Carlo de Foucauld che, come Francesco, insegnava con l’esempio come “guardare al mondo non come il luogo di tutti i pericoli, ma come l’ambiente dove si può incontrare Dio”. E ancora: “Eliminare completamente lo spirito di militanza. ‘Vi mando come agnelli in mezzo ai lupi’, dice Gesù…Quanta distanza tra il modo di fare e di parlare di Gesù e qualsiasi spirito militante di chi non è cristiano o è un cattivo cristiano che vede dei nemici da combattere al posto di accogliere fratelli malati che bisogna curare, feriti sul sentiero, per i quali bisogna essere dei buoni samaritani… Non essere militante con nessuno: Gesù ci ha insegnato ad andare come agnelli in mezzo ai lupi….”. Insomma, si legge nelle pagine della rivista dei piccoli fratelli la gioia e la sintonia con il Papa. Scrive Andrea Mandonico: “Sono più che mai convinto che con Papa Francesco il messaggio del nostro Beato è entrato, con discrezione ma anche con forza, nel cuore della Chiesa!”. E lo stesso spirito, naturalmente, si ritrova nel fascicolo n 30 de I piccoli fratelli di Gesù, quaderno semestrale per lo scambio di pensieri dei Piccoli fratelli di Gesù.
Il Segno, periodico della diocesi di Milano, presenta nel fascicolo di luglio/agosto i tre nuovi vescovi ausiliari Franco Agnesi (già assistente dell’AC e vicario generale col card Martini), Paolo Martinelli (cappuccino, teologo) e Pierantonio Tremolada (biblista, impegnato nella pastorale giovanile). Altre pagine del giornale sono dedicate al ricordo del cardinale Schuster, del cardinale Montini (con la famosa “missione di Milano” e la collaborazione con don Andrea Ghetti) e del cardinale Martini (al quale è intitolata una fondazione e un premio per l’approfondimento del pensiero e dell’opera sua).

(a. bert.)

 

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