«I Viandanti», cattolici e laici dialogano

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di Giancarlo Riccio, in “Corriere dell’Alto Adige” del 24 febbraio 2012

C’è anche una comunità di Merano, «Il Cenacolo», che si riunisce presso la cappella di via Enrico Toti, nel progetto dei «Viandanti» che ha ormai anche un sito e che si prepara ad intervenire nel dibattito sul ruolo dei laici nel solco del concilio Vaticano II. Paul Renner, studioso, direttore dell’istituto di Scienze religiose e da sempre in prima linea anche sul piano del servizio al territorio per tutti coloro che sono in difficoltà , la racconta così: «Ho proposto — spiega — che questa comunità meranese, nata nel 1974, aderisse al progetto dei «Viandanti». E la cosa marcia.

Fondamentale è stata la partecipazione dei laici, anche perché il clero sta diminuendo. Le modalità? — continua Renner — promuovere la lettura della Bibbia, immergersi nel territorio laddove si registrano povertà e disagi, stimolare e seguire la preparazione ai sacramenti e lo stesso insegnamento religioso».

Un fenomeno decisamente in crescita, in cui laici e clero non si limitano a dialogare ma lavorano insieme. «Come nel caso di due scrittori coraggiosi — annota ancora Renner — che sono Erri De Luca e il teologo Sergio Quinzio, ben conosciuti dal pubblico». Autori da scoprire (o da riscoprire) anche per questo: e soprattutto da parte degli scettici.

Nata due anni fa e già attiva a livello nazionale, la Rete dei «Viandanti» ha proprio nel Cenacolo meranese il primo e per ora unico punto di riferimento nell’intera regione. «Il nostro Cenacolo di Merano — conclude Paul Renner — nato sull’onda del concilio trentotto anni fa è fautore di impegno sociale, missionario e immerso nello scenario culturale locale. Con due punti di forza: parlare del Vangelo e, appunto, i gruppi culturali».

«Il viandante è colui che compie un lungo viaggio a piedi — conclude Elio Cirimbelli, tra i fondatori dei «Viandanti» (il sito, dinamico e plurale, è www.viandanti.org) — il viandante e pellegrino accetta la compagnia di chi incontra nel cammino: donne e uomini probi e timorati di Dio, gaglioffi, prostitute, commercianti avidi, miscredenti, politici corrotti». E il cristiano è un viandante? «Certo, è un viandante nella storia. Il viaggiare presuppone inquietudine, insoddisfazione e desiderio di appagamento, perciò ricerca — riflette Cirimbelli — questo è lo spirito con il quale ci siamo messi in cammino guardando alla comunità ecclesiale ed alla società civile».

Il primo passo di Merano stimolerà allora altre esperienze?

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