DESK: Le sfide del giornalismo al tempo di Francesco – HOREB: La misericordia: volto di Dio, volto dell’uomo – KOINONIA: il “risveglio” della vita ecclesiale – OREUNDICI: “Il Padre della tenerezza” – ADISTA: sui respingimenti ILGALLO: sull’evasione fiscale

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“Le sfide del giornalismo al tempo di Francesco” è stato il tema del congresso nazionale dell’Ucsi tenutosi a Matera lo scorso marzo, i cui atti sono stati pubblicati da poco sul n 1-2/2016 di Desk, il trimestrale dell’associazione. Come prevedibile la lettura del fascicolo è assai interessante e vivace, a cominciare dall’editoriale della presidente Vania De Luca, in cui si argomenta come il “tempo di Francesco” sia per tutti (e dunque anche per i giornalisti, persino in modo più visibile e urgente) tempo creativo, tempo esigente, dinamico, tempo della speranza e della misericordia. Di seguito la rivista presenta l’intervento del segretario di Stato vaticano Pietro Parolin su “Il giornalismo cattolico a servizio della verità” e quello del segretario della Cei Nunzio Galantino, fortemente programmatico: “comunicare con tutti senza esclusioni”. Numerosi altri interventi autorevoli caratterizzano il fascicolo che si conclude con una intervista di Maria Rosa Serrao a Beppe Giulietti su “le sfide per i giornalisti di oggi”.

“La misericordia: volto di Dio, volto dell’uomo” è il tema del fascicolo n 74 (maggio-agosto 2016) di Horeb, la bella rivista di spiritualità curata dai padri carmelitani di Barcellona P.G. (Messina). Padre Felice Scalia sottolinea come la misericordia sia dono gratuito di Dio e numerosi altri autori, laici e religiosi, si soffermano sulla centralità della misericordia e della gratuità per costruire una Chiesa capace di aiutare e di essere capita ed amata dagli uomini. Solo così si potrà cambiare la cronaca quotidiana che ci offre ogni giorno uno scenario di corruzione, di violenza e di morte. Come scrive padre Felice Scalia, solo una misericordia gratuita, totale, instancabile può vincerlo e farne uno scenario di fraternità.

L’opera di purificazione, rinnovamento, incoraggiamento e complessivo “risveglio” della vita ecclesiale da parte di papa Francesco continua, si può dire, ogni giorno. Nella scorsa estate, il 4 agosto, ad esempio ha incontrato i partecipanti al capitolo generale dei Predicatori (i Domenicani). In un bellissimo discorso di saluto li ha ringraziati ed esortati alla gioia, alla carità, alla missione, alla fiducia, alla povertà, alla predicazione, alla fraternità e alla tenerezza. Ne riferisce anche il mensile Koinonia (settembre 2016) che pure è diretta da un laico insieme alla comunità domenicana di Pistoia. Tra i vari testi ospitati (non lunghi articoli, ma brevi riflessioni, dense di sincerità e coraggio) le riflessioni di p. Alberto Simoni, quelle di Angela Ales Bello, Giancarla Codrignani, Frei Betto, Daniele Garota; oltre ad un toccante ricordo di don Pietro Bordignon.

Densissimo come sempre di articoli, riflessioni, dialoghi, il numero di settembre di Oreundici (mensile per la crescita umana e spirituale nel quotidiano) ospita in primo piano un testo di Arturo Paoli (al quale Oreundici si è sempre ispirato ed è stato vicino fino al 2015) intitolato: “Il Padre della tenerezza. La vita rinasce dalla morte del dio padrone”. La tenerezza è il tema centrale di tutto il fascicolo con testi di Silvia Pettiti e interviste di Roberto Mancini e Achille Rossi.

Capita molto più spesso di quanto si creda, che dei migranti che cercano di sfuggire a situazioni inumane o pericolose e riescono a giungere da noi, vengano rispediti là da dove erano fuggiti, spesso per ragioni gravi. E ci sono altri che riescono a restare ma vengono “ospitati” in strutture assai poco “ospitali”. Ci sono capannoni dove vengono ammassate persone non identificate in condizioni assai poco umane. La denuncia, assai articolata comprende molti casi anche diversi, è contenuta e documentata sul fascicolo n 30 (settembre 2016) di Adista – Segni nuovi in un documentato articolo di Cristina Mattiello. Nelle pagine adiacenti la stessa agenzia dà notizia dell’impegno di tanti giovani per affermare (e realizzare) un Mediterraneo che sia un ponte e non un abisso mortale. Quello dei respingimenti, accanto a quello dei debiti dei (Paesi) poveri verso ricchi è certo un tema adatto per dare concretezza all’Anno della Misericordia.

“L’evasione fiscale è un furto commesso ai danni della comunità nazionale”. E soprattutto un furto ai danni delle componenti più povere e bisognose, il che è anche più grave. Lo ricorda Il Gallo di settembre riferendosi all’evasione fiscale così come è diffusa oggi nel nostro Paese e … “tollerata” dalla coscienza collettiva quando non favorita dalle leggi troppo complesse e poco applicabili.

(a.  bert.)

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