CIVILTA’ CATTOLICA: brutalità del rigorismo, delicatezza della misericordia – SPIRITO E VITA: Accarezzare il conflitto – IL REGNO: le difficoltà del progetto di un’Europa unita – ADISTA: la riflessione teologica sull’ecologia di Teilhard de Chardin – SEGNO NEL MONDO: l’irruzione di internet nella contesa politica

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S’intitola “brutalità del rigorismo, delicatezza della misericordia” l’intervista che il cardinale domenicano Georges Cottier ha rilasciato al direttore di Civiltà Cattolica Antonio Spadaro, e pubblicata sul numero 3963/3964 della rivista. Dal dialogo tra le due personalità esce molto chiara la speranza che il pontificato di Francesco offra al popolo di Dio l’occasione e la strada per ritrovare la via della fede attraverso la pratica di un cristianesimo fatto di speranza e di amore, di fede e di vicinanza ai fratelli. L’intervista è molto ampia e articolata, tocca i temi della cultura contemporanea e delle “attese” ecclesiali e civili, personali e comunitarie … senza evitare i temi più delicati della pastorale. Ma su tutto emerge l’attesa di un possibile ritorno alla vita cristiana come gioia e speranza, al di là delle presunzioni e della brutalità che si accompagna ad un “rigorismo” che non è evangelico. E conclude: “Papa Francesco insiste sulla bellezza e la gioia della vita cristiana, che la Chiesa deve presentare. Attraverso la voce dei suoi pastori la Chiesa deve sempre lasciare intendere di essere guidata dalle esigenze della misericordia divina”.

“Accarezzare il conflitto” è il titolo provocante del fascicolo di luglio-agosto della rivista Spirito e Vita, quaderni di spiritualità pubblicati a Trento dalla Congregazione di Gesù Sacerdote e diretta di Vittorio Cristelli. Nell’editoriale, infatti, don Armando Matteo spiega che “non si vive senza gli altri” e ciò implica che non è possibile evitare il confronto e il “conflitto con l’altro”. Naturalmente ciò non implica, anzi, il rifiuto del dialogo, ma “il dialogo non è il contrario di conflitto” perché il dialogo implica invece il riconoscimento della differenza e, in qualche modo, “la propria messa in causa, la rinuncia a se stesso”. Il vero dialogo è sacrificio … “la costruzione di un mondo nuovo attraverso l’immolazione di due partners pronti ad aprirsi alla creazione”. Tutto il fascicolo, molto interessante e stimolante, prosegue affrontando i problemi e i disagi da superare nella gestione dei conflitti nella vita comunitaria.

Tra i molti articoli interessanti ospitati sul numero 7 de Il Regno (la rivista alla quale va il pensiero, la gratitudine e l’augurio di tanti lettori che auspicano la prosecuzione della sua opera di informazione e riflessione anche se non mancano le difficoltà economiche …) segnaliamo l’editoriale, acuto e severo, di Gianfranco Brunelli che mette in luce le difficoltà che riguardano oggi il progetto di un’Europa unita o almeno solidale. Si parla inoltre del cammino verso il V Convegno ecclesiale nazione previsto a novembre a Firenze, auspicando che tutte le componenti ecclesiali sviluppino uno sforzo di solidarietà e rilancio di un “progetto ecclesiale” degno di questo nome e fedele al messaggio di Papa Francesco …

Adista n. 28 –Documenti (agosto) ripropone tra l’altro il contributo di Teilhard de Chardin alla riflessione teologica sull’ecologia, e ci ricorda che il teologo, filosofo e scienziato francese, così importante e originale, e così dimenticato, merita ancora oggi, e tanto più, di essere analizzato e riscoperto da una Chiesa tuttora incerta e contraddittoria di fronte ai valori della creazione, della storia, dell’”ambiente umano”, del cosmo …

“L’irruzione di internet nel campo della contesa politica ha introdotto inedite novità nella vita civile. Ad esempio il modo di concepire l’esercizio della cittadinanza attiva”. Lo dice, e ben a ragione, Piergiorgio Grassi nell’intervista rilasciata a Gianni Di Santo e pubblicata sulla rivista dei soci adulti di Azione Cattolica (Segno nel mondo n 7). Grassi sottolinea che oggi la “cittadinanza attiva” è concepita da molti come la pratica di navigare on line per monitorare chi comanda e per controllare chi deve eseguire. La Rete inoltre è molto efficace per diffondere le denunce convogliare il malcontento; meno utilizzata, almeno per ora, per costruire una riflessione, un consenso e un impegno orientato da valori alti e condivisi. E’ un tema su cui converrà riflettere e operare molto, in futuro.

(a.  bert.)

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