CERCASI UN FINE: “Il Concilio, un attualissimo punto di riferimento” – KOINONIA: “Le sfide difficili di papa Francesco” – ADISTA-SEGNI NUOVI: “Le speranze di un confratello – IL FOGLIO: “papa Francesco, dopo i primi gesti

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A cinquant’anni dalla sua apertura c’è qualcuno che nega la validità dottrinale del Vaticano II; chi parla di Concilio superato, poco dottrinale, solo pastorale, datato, responsabile della scristianizzazione attuale… Tante posizioni accomunate da una sostanziale perdita di fiducia nella forza profetica del Vaticano II.

Rocco d’Ambrosio, direttore di Cercasi un fine e animatore della pastorale sociale nelle Puglie prende di petto tali contestazioni e scrive: “L’ultimo Concilio resta non solo un cruciale momento nella storia della Chiesa, ma un attualissimo punto di riferimento, con i suoi contenuti di fondo e la sua metodologia, ancora valido per gli attuali percorsi teologici ed ecclesiali. Non finirei mai di rendere lode a Dio per il dono di Giovanni XXIII che ha avuto la sapienza e il coraggio di indirlo”. La rivista dedica tutto il numero di febbraio al Vaticano II con ricordi, riflessioni, progetti e prospettive in luce conciliare. Ne è venuto un fascicolo di grande interesse ed anche impatto emotivo, realizzato con la testimonianza di molte persone che vissero quegli anni. Cercasi un fine è insieme un periodico, un’associazione onlus, fondata nel 2008, con attività che risalgono a partire dal 2002 e una rete di scuole di formazione politica. Vi partecipano credenti cristiani e donne e uomini di diverse culture e religioni, accomunati dall’impegno per una società più giusta, pacifica e bella. Molte cose interessanti si trovano anche sul sito www.cercasiunfine.it .

Apertura del Concilio, pubblicazione dell’enciclica Pacem in Terris, Papa Giovanni… e cinquant’anni dopo – come per un gesto della Provvidenza – ecco Papa Francesco. Molti credenti (e molte riviste di teologia, spiritualità e riflessione evangelica) si sentono quasi provocati da questi anniversari, quasi un kairòs, un “momento” opportuno e provvidenziale, quasi irripetibile. Se non oggi… se non oggi quando mai potremmo rilanciare i temi e la passione per il rinnovamento conciliare? Koinonia di aprile parla della Pacem in Terris, che ha cinquant’anni ma non li dimostra; aggiunge una segnalazione del bellissimo libro autobiografico di Massimo Toschi “Abile per la pace” (ed Jaca Book) e un intervento di Frei Betto su Papa Bergoglio: “Il Papa Francesco dovrà affrontare sfide difficili. Le principali saranno imprimere la collegialità al governo della Chiesa e riformare la Curia Romana”. E aggiunge: “Papa Francesco si impegnerà in una profonda riforma della Chiesa (…) è la prima volta nella storia che un papa adotta il nome di colui che in sogno vide che la Chiesa crollava e che toccava a lui ricostruirla…”.

Su Adista-Segni Nuovi del 6 aprile anche padre Felice Scalia esprime, a proposito di Papa Francesco, “le speranze di un confratello”. Confessa: “da troppo tempo si aveva l’impressione che il Padre eterno avesse dimenticato la sua Chiesa”. Ma aggiunge: “… dopo il grigiore di tanta pastorale a ramengo, e di tanti scandali che hanno reso “sporca” la Chiesa, una luce s’intravvede in fondo al tunnel: Francesco, vescovo di Roma”.

Anche Il Foglio (n 401, aprile) esprime tutta la sua sorpresa e la sua attesa: “da papa Francesco, dopo i primi gesti che hanno tutte le intenzioni di rendere la Chiesa più umana e meno burocratizzata, abbiamo sentito parole che ci hanno colpito in profondità: “Quanto vorrei una chiesa povera per i poveri”.

(a.bert.)

 

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