APPUNTI DI TEOLOGIA: l’incontro che “trasforma tutta la nostra vita” – ADISTA: i limiti di un certo entusiasmo superficiale per le “aperture” di Francesco – VITA SOMASCA: “è risuscitato nel suo popolo”. APPUNTI DI CULTURA E POLITICA: “Parlare di Dio insieme”

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Appunti di teologia, il periodico pubblicato dal Centro Pattaro di Venezia, ricorda (n 2 – 2015) il primo anniversario della morta del vescovo Marco Cè, della sua passione per la liturgia e per la partecipazione profonda al mistero dell’incontro personale di ogni credente con Cristo, l’incontro che “trasforma tutta la nostra vita” e fermenta, trasforma e salva tutta la storia del mondo. La rivista, nella sua apparente semplicità, è la testimonianza viva della vitalità dello spirito del Concilio e della testimonianza di quanti vi hanno contribuito con sincerità e passione come don Pattaro e tanti sacerdoti e laici della Chiesa veneziana (e italiana …).

Papa Francesco continua a sollevare interesse, attenzione e simpatia anche al di là delle istanze ecclesiastiche ufficiali. Lo testimonia Adista che sul fascicolo Segni nuovi dell’11 luglio ospita tra l’altro un articolo di Alessandro Esposito, pastore valdese in Argentina; egli sottolinea i limiti di un certo entusiasmo superficiale per le “aperture” di papa Francesco; ma riconosce anche che ci sono motivi per sperare. Ad esempio riconosce che nelle parole del Papa “per la prima volta sembra che l’ossessiva retorica della riconduzione all’ovile rivolta da mamma Roma alle pecore smarrite della Riforma sia stata risparmiata … parrebbe dunque che per essere cristiani a pieno titolo non sia necessario professarsi cattolici”. Inoltre l’articolo ricorda “L’accenno effettuato da Francesco all’opzione preferenziale per i poveri che tutte le Chiese sono chiamate a compiere se intendono mantenersi fedeli al cuore del Vangelo”. Lo aveva fatto monsignor Romero, martire della giustizia, della pace e della fede che, come ricorda Vita somasca (n 171, giugno 2015) “è risuscitato nel suo popolo”.

Oltre ad un ampio e articolato dossier sull’inquietante presenza della mafia nel terzo settore (rivelatasi anche, ma non solo, nelle vicende di Roma Capitale) dal quale emergono la scarsa trasparenza della “sussidiarietà”, i problemi strutturali del mondo della cooperazione e della sua debolezza nei confronti delle strategie dei poteri devianti, Appunti di cultura e di politica (n 3 /2015) offre un’accurata riflessione di Luciano Caimi a proposito della Riforma scolastica proposta dal governo Renzi. Si riconosce che “il testo ministeriale propone un modello di scuola efficiente, dinamico, aperto, in una parola funzionale a esigenze vive ancorché variamente sentite e interpretate. Difetta però di una meditata visione pedagogico-culturale che consenta di cogliere, oltre le contingenze emergenziali e le indicazioni pratiche, il significato profondo della realtà scolastica in ordine alla complessità odierna …”. Da leggere anche la suggestiva (e vera) riflessione di Giovanni Gasparini: “Il nostro mondo è cambiato. Terrorismo e vita quotidiana”.

In questo momento segnato dalla grande speranza suscitata dalle parole di papa Francesco che interpreta e incoraggia le attese migliori del popolo di Dio, qualcuno potrebbe pensare che il popolo di Dio dovrebbe solo tacere e ascoltare e applaudire le parole del Papa. Certo è auspicabile che intorno alle parole e ai gesti di Bergoglio si crei un grande consenso, sincero e costruttivo. Ma è assai importante anche che alle parole, riflessioni e gesti del Papa si accompagni una vitalità davvero evangelica di tutto il popolo di Dio. È importante che non solo parli il Papa ma anche parlino i credenti, le comunità cristiane abbiano cose da dire e da realizzare. E non solo le comunità cristiane, anche le comunità dei credenti delle varie religioni e confessioni cristiane perché tutti e ciascuno hanno qualcosa da portare, da dire e da fare. Lo ricorda assai bene Servitium, la bella rivista che ha sede a Sotto il Monte ed esprime da cinquant’anni una ricerca spirituale nello spirito di Papa Giovanni e della Chiesa del Concilio. Il quaderno 219 è intitolato “Parlare di Dio insieme” ed esorta, con argomenti persuasivi e con grande speranza, al dialogo fra le religioni, gli uomini religiosi, gli uomini e le donne in ricerca. In particolare convince che davvero “parlare di Dio insieme” è tra le cose più belle che possono accadere agli uomini consapevoli. E certo se questa abitudine, anzi passione, fosse più diffusa, certo la vita ecclesiale e il dialogo fra gli uomini sarebbero più affascinanti, costruttivi e aperti alla verità. Tra gli autori Francesco Geremia, Valentino Cottini, Raimon Panikkar, Alessandro Castegnaro, Giovanni Trabucco, Ugo Perone, Ursicin Derungs…

(a. bert.)

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