“RIPARTE IL FUTURO”, LA CAMPAGNA DI LIBERA CONTRO LA CORRUZIONE

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Libera è un associazione di promozione sociale che si pone come obiettivo quello di sollecitare e coordinare la società civile contro tutte le mafie favorendo  la creazione e lo sviluppo di una comunità alternativa alle mafie stesse.

Coinvolgendo e guidando le diverse associazioni ad essa aderenti,promuove campagne di sensibilizzazione e formazione, adempie un utilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie, promuove l’educazione alla legalità, l’impegno contro la corruzione, sostiene le vittime delle mafie, organizza campi di studio e volontariato antimafia, sollecita l’attività antiracket e antiusura.

“Riparte il futuro” è una delle ultime campagne di sensibilizzazione organizzate dall’associazione in collaborazione con Gruppo Abele. Si tratta della più grande campagna digitale contro la corruzione mai organizzata in Italia, apartitica e trasversale. La sua richiesta è chiara: sviluppare un meccanismo che possa evidenziare e arginare le illegalità, sostenendo chi questi illeciti li segnala.

Con la legge anticorruzione del 2012 infatti è stato istituito e introdotto il “whistleblowing” letteralmente “suonare il fischietto”, un’espressione che indica chi sceglie di rompere il silenzio sulle illegalità a cui assiste denunciandole. Occorre sensibilizzare la comunità civile alla denuncia degli atti illeciti, nei vari campi di vita comune, dalla sanità, alle amministrazioni, all’università, assicurando un sistema di sostegno e protezione per chi con coraggio decide di esporsi.

In campo universitario la campagna vede la mobilitazione attiva di studenti, insegnanti, semplici cittadini, un vero e proprio fronte in movimento, perché clientelismi, baronato, raccomandazioni non siano più all’ordine del giorno della nostra istruzione, per risvegliare le coscienze e liberare il mondo dello studio e della ricerca da chi cerca, approfittando del proprio ruolo, di guadagnare un vantaggio personale a discapito del bene comune.

Molte le associazioni aderenti: Cgil, Cittadinanzattiva, LINK Coordinamento universitario, Unione degli Studenti, Rete della Conoscenza, Forum Nazionale Giovani, Centro Iniziativa Democratica insegnanti, Movimento Studenti di Azione Cattolica, Federazione Universitaria Cattolica Italiana,che si sono impegnate concretamente nella firma della petizione online, chiedendo a tutti, ricercatori, precari, docenti, studenti, cittadini, di fare lo stesso.

Oltre alla firma dell’appello sul web, la campagna sollecita a presentare ai 66 rettori delle università italiane una carta d’intenti, in cui venga chiesto espressamente maggiore protezione e tutele per chi decide di segnalare casi di corruzione dentro e fuori gli atenei del Paese, nonché creare canali di segnalazione certi e semplificati: un ufficio, una pagina web, una linea telefonica disponibili nell’ateneo, un contatto diretto con l’Autorità nazionale anticorruzione (Anac)[3].

Prevenire e contrastare la corruzione è una priorità assoluta tanti cittadini onesti sono esposti a ritorsioni e minacce (anche di morte) solo per aver fatto il proprio dovere. Il compito dello Stato è di tutelare e incoraggiare chi denuncia, il compito di ciascuno di noi è di non rimanere indifferenti e sostenere questo circolo virtuoso per il bene comune.
[1]Sito dell’associazione :http://www.libera.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1
[2] Per sottoscrivere l’appello : www.riparteilfuturo.it/istruzione
[3] Per legge è possibile inviare segnalazioni di corruzione a whistleblowing@anticorruzione.it, affinché venga registrata la segnalazione e chiesto conto all’ateneo.

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