“Il sogno di una Chiesa sinodale”

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La sinodalità – come concetto e come progetto – è al centro del dossier del n. 3/2022 di Munera, rivista europea di cultura. Come sostiene il sociologo Roberto Cipriani nell’editoriale, «non esiste un progetto di sinodalità ben definito e perfetto per sempre. Si tratta di un processo che va costruito lentamente ma costantemente, con insistenza ed efficienza, a livello di piccole comunità o di grandi insiemi, con la leadership in corso, ma non contro di essa».

La Chiesa italiana ha alle spalle un anno di cammino sinodale, avviato in almeno 206 diocesi (su un totale di 225), dove hanno operato, dal 17 ottobre 2021, almeno 40.000 gruppi, con un coinvolgimento di circa 500.000 persone. Il passaggio successivo sarà il coinvolgimento dell’intera comunità ecclesiale per una vera e propria sinodalità estesa. Un processo, ma anche un sogno, che Munera intende pensare e accompagnare.

Rispetto ad altre Chiese, quella italiana gode di un rapporto in genere collaborativo tra clero e laicato, come sostiene lo storico del cristianesimo Massimo Faggioli nel suo saggio dedicato a Papato e sinodalità in Italia. Fa riflettere tuttavia il ruolo soltanto consultivo dei fedeli stabilito dalla normativa canonica. Il cardinale e canonista Francesco Coccopalmerio sottolinea la necessità di passare a un ruolo deliberativo dei laici perché «non il parroco da solo celebra la Messa, ma il parroco e i fedeli insieme». Nasce così la proposta di un unico “soggetto comunionale deliberante”. Sulla necessità di uno sguardo periferico che dia spazio a forme di un pluralismo giuridico-ecclesiale si esprime il giurista Pierluigi Consorti. Il teologo Andrea Grillo riflette quindi sulla correlazione tra sinodalità ed episcopato. La teologa Cettina Militello propone una riflessione sul significato dell’azione liturgica quale fonte e modello della sinodalità. L’architetta Maria Antonietta Cripta fa un affondo sul rapporto tra sinodalità e spazi architettonici, con particolare riferimento alle chiese e ai luoghi di vita cristiana. Significative, in questo senso, alcune chiese milanesi progettate da Gio Ponti, fotografate e presentate dall’architetto Ferdinando Zanzottera.

Il teologo Martin M. Lintner auspica una visione più aperta e responsabile, all’interno di una chiesa sinodale, rispetto alla morale sessuale e alla questione degli abusi. Tema, quest’ultimo, in riferimento al quale Marie-Jo Thiel, docente di Etica a Strasburgo, ritiene compito di una chiesa sinodale il riconoscimento di una responsabilità “sistemica” e non soltanto individuale. Istruttivo il confronto, proposto dal teologo Basilio Petrà, tra comprensione cattolica e comprensione ortodossa della sinodalità. Come anche la sinergia tra sinodalità ecclesiale e partecipazione democratica messa in luce dal costituzionalista Stefano Ceccanti. Chiude il numero l’esperto di comunicazione Giuseppe Mazza, il quale approfondisce – in chiave sinodale – il caso dei prosumers (produttori e al tempo stesso fruitori di contenuti), i quali vivono già, a loro modo, la realtà di un “dire in ascolto”.

Qui si può leggere l’editoriale e acquistare la rivista.

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