Il Decreto Salvini sull’immigrazione è inaccettabile

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Sotto il profilo etico, costituzionale e di una buona gestione del fenomeno

di Sandro Campanini

Il cosiddetto “decreto Salvini” sull’immigrazione presenta profili d’incostituzionalità e di non rispetto di norme del Diritto internazionale. Aggiungiamo che tale atto rappresenta l’ennesima dimostrazione di una profonda distanza dall’etica civile che ancora vogliamo credere abiti nel sentimento profondo del nostro Paese e anche da quei principi evangelici più volte richiamati da Papa Francesco, da molti Vescovi, dalle associazioni ecclesiali e dalla stessa Conferenza Episcopale Italiana. Citiamo questi ultimi riferimenti non per evocare una qualche nostalgia di sudditanza della politica dalla religione cristiana – sono note le nostre convinzioni circa la “laicità” dell’agire politico e, sulla scorta del Vangelo e del Concilio, la responsabilità specifica di chi governa e amministra, nella complessa ricerca delle mediazioni possibili – ma perché chi oggi porta avanti iniziative come questa è la stessa persona che afferma di girare con il rosario in tasca e giura sul Vangelo in campagna elettorale. E addolora vedere distorta così tanto la fede cristiana da essere presentata come compatibile o addirittura ispiratrice di scelte che la contraddicono apertamente.

Ma la proposta di decreto non solo è eticamente inaccettabile, ma anche sbagliata e dannosa, oltre che per i migranti, per gli stessi cittadini italiani, perché inficia una buona e corretta gestione dell’immigrazione: si prefigura, infatti, una destrutturazione totale del sistema di accoglienza e integrazione diffusa, per colpire al cuore una eccellenza italiana capace, come riconosciuto in tutta Europa, di dare integrazione socioculturale. Si rischia seriamente di aumentare a dismisura il caos sociale, anziché diminuirlo.

Come afferma uno dei Centri tra i più qualificati (CIAC Onlus) “il Governo mira a distruggere un sistema che funziona bene, scardinando i suoi punti fondamentali, con la palese volontà di creare disordine, giocando sulla vita delle persone. Si prevede di cancellare la protezione umanitaria che, sino ad oggi, ha permesso a migliaia di migranti di trovare pace, sicurezza e lavoro in Italia. Si vuole ad abolire un diritto sancito dalla nostra costituzione, portando ad un drastico aumento dei soggetti irregolari presenti sui territori con conseguenze difficilmente prevedibili.

Allo stesso tempo, si punta a cancellare di fatto lo Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), strumento unico in Europa che oggi è capace di inserire le persone nella società sin dal loro arrivo, e che verrà snaturato in mero sistema di accoglienza per i soli rifugiati già riconosciuti con il massimo livello di protezione. I richiedenti asilo invece troveranno a vivere in “parcheggi” come i Centri di Accoglienza Straordinaria, in cui godranno di una mera assistenza materiale ai minimi termini, senza gettare le basi per un reale inserimento nei servizi pubblici e nel tessuto sociale. Una vera e propria fabbrica del disordine che non solo non risolverà alcun problema ma, anzi, creerà maggiore marginalità sociale, aumentando l’irregolarità e portando a contraccolpi di conflittualità nelle nostre comunità.

Siamo pronti a opporci con risolutezza e con ogni mezzo a queste proposte demagogiche e pericolose, non per motivi ideologici, ma per senso di civiltà e di rispetto della vita umana. Per contrastare questo assurdo accanimento, serve una mobilitazione non solo degli enti di tutela, ma di tutti quelli che hanno a cuore il futuro della nostra società a partire da enti locali, associazioni, organizzazioni e mondo del volontariato, sino ai semplici cittadini. Saremo in prima linea per condurre una battaglia contro chi mira soltanto ad ottenere consenso elettorale, senza rendersi conto delle ripercussioni sociali e dei rischi di chi, in fuga da guerre e condizioni di vita spesso disumane, arriva in Italia per cercare protezione e sicurezza”.

Sandro Campanini

3 Comments

  1. Completamente d’accordo. Anche dal semplice punto di vista della sicurezza non concedere la protezione umanitaria significa cacciare nella irregolarità tante persone che saranno costrette a vivere di espedienti, con tutte le ovvie conseguenze. E’ una politica dai toni forti apparenti e dalle soluzioni reali debolissime se non contro producenti. E ciò a prescindere da giudizi morali

  2. Tutti noi democratici siamo preoccupati per i rischi che deriveranno dalla restrizione di un sistema d’accoglienza quale lo SPRAR ,considerato un modello in Europa ,dall’abrogazione della protezione umanitaria .stiamo assistendo ad un abbassamento dei diritti dei richiedenti asilo e alla criminalizzazione dei migranti ,un passo indietro che rende il paese meno sicuro e piu’ fragile, e vediamo donne ,bambini e uomini innocenti privati dei diritti fondamentali .Grazie ad una logica securitaria e di ordine pubblico aumentera’ il numero d4ei migranti irregolari; si tratta di un provvedimento ideologico ,pericoloso e poco intelligente ,ricordiamoci che con la faccia feroce non si governano i fenomeni

  3. Concordo con i commenti precedenti e con la riflessione di Campanini, ma ciò che mi indigna è la “cattiveria” che traspare e che sembra pervadere silenziosamente i rapporti interpersonali. Inoltre non è accettabile equiparare il migrante con chi delinque.

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