E’ TEMPO DI UNA LEGGE SULLE UNIONI CIVILI

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“Il problema non è chi si schiera con la famiglia tradizionale e chi parteggia per i gay, basta con queste caricature. La questione è quella di essere uniti per potenziare le relazioni, l’affettività, la fiducia e la speranza, il che vuol dire aiutare a fra nascere i bambini non come rispecchiamento narcisistico degli adulti e, insieme, garantire a tutti, in primo luogo alle coppie dello stesso sesso che non hanno nessuna tutela, relazioni affettive solidali e di reciproco servizio”. Così Emma Fattorini, oggi senatore, Pd in un articolo su Europa in cui spiega un disegno di legge sulle unioni civili da lei presentato nei giorni scorsi (“La famiglia cambia, i diritti no”).

 

One Comment

  1. Sono molto d’accordo sulla idea di Emma Fattorini di promuovere una legge sulle unioni civili, una esigenza matura da tempo. Ormai sono talmente tante le coppie che convivono che se si aspetta ancora tempo, anche la legge sulle unioni civili non servirà più. Sarà considerata superata e si rifiuterà non solo l’istituzione famiglia, ma anche l’istituzione unione civile. Anche quella sarà vissuta come un peso e un vincolo. Si può tenere distinta la proposta per le coppie omosessuali, purchè si sappia che è altrettano necessaria.
    Su tutta questa materia, che per sinteticità chiamo “sessuale”, per intendere anche l’aborto, la fecondazione artificale, ecc.., occorre più coraggio da parte dei cattolici.
    Molti cattolici sono fermi e conservatori in proposito, ma anche i cattolici democratici sono piuttosto restii ad impegnarsi, sapendo le difficoltà che si trovano nella Chiesa e dunque il pericolo reale di rompere i ponti con la comunità cristiana.
    Per questo personalmente penso che occorre affrontare il dibattito anche sul piano morale e teologico, perchè se non si fanno passi in avanti su quel terreno, difficilmente si riuscirà a progredire su quello civile.
    Penso che non basti il solito atteggiamento: come cristiani pensiamo in un modo, ma sul piano civile si deve trovare un’intesa che valga per tutti.
    Faccio due esempi pratici.
    A livello morale, nella chiesa cattolica non è ancora ammesso il preservativo! Possiamo vedere di fare un passo in avanti, almeno su questioni come questa.
    In secondo luogo si sentono numerosi parroci che a proposito dei corsi per fidanzati dichiarano oggi apertamente che la maggioranza dei partecipanti hanno rapporti prematrimoniali (senza alcun pentimento, naturalmente!). Eppure formalmente è peccato. Vogliamo continuare nell’ipocrisia? Oppure riconosciamo un principio fondamentale della dottrina cattolica e cioè che il matrimonio è un fatto naturale (prima che religioso e sacramentale) e che i ministri sono le due persone interessate. Dunque due persone hanno il potere di mettersi insieme per diritto naturale. Solo dopo vengono le istituzioni e il sacramento.

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