“Ai Rom e ai Sinti che vivono con noi”. Lettera pastorale di mons. Nosiglia, arcivescovo di Torino

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Mentre a Berlino il 24 ottobre è stato inaugurato, vicino al Parlamento, il memoriale per gli oltre 500.000 sinti e rom sterminati durante il nazismo, su “La Stampa” del 25 ottobre Maria Teresa Martinengo dà conto di “una Lettera pastorale coraggiosa, la prima del genere per i vescovi italiani”, quella che monsignor Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino ha dedicato ai Rom e ai Sinti che vivono sul territorio della diocesi: “Non stranieri ma concittadini e familiari di Dio”. La lettera arriva dopo due anni di impegno dell’arcivescovo con visite nei campi, incontri con operatori e volontari, e l’avvio in Diocesi di un gruppo di lavoro (che ha prodotto anche un documento con proposte puntuali). La Lettera chiede impegno per “dare pari diritti a un piccolo popolo con molti bambini” e per “superare la vergogna di campi più o meno autorizzati che sono al di sotto della soglia di vivibilità, in cui cresce la violenza e la delinquenza”. Leggi:

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