Agli amici di C3dem. Lettera di Pietro Lacorte

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Cari amici, una ulteriore esperienza fatta nel corso dell’ultima assemblea in Roma di “Agire Politicamente” mi impone di far presente a tutti gli aderenti all’associazione C3dem la necessità che si cambi modo di essere e di agire, ai fini di generare attenzione nell’opinione pubblica cattolica per stimolarla ad esercitare una autentica “cittadinanza attiva”.

Qualche anno fa abbiamo dato origine al coordinamento di sedici associazioni che si ispirano al cattolicesimo democratico per costituire un unico organismo che fosse in grado di agire sensibilmente nella società civile ed essere significativo nell’esprimere e nel diffondere il “pensiero personalistico”.

Ogni associazione, purtroppo, ha continuato a mantenere la propria autonomia autoreferenziale, ostacolando spesso il lavoro degli organi del coordinamento. Persistiamo nel riunirci elaborando soluzioni per ogni problema, ma non riusciamo mai a formulare una proposta operativa che ci veda coinvolti a risolvere i problemi della comunità di cui facciamo parte.

Spesso ci è dato ascoltare colte relazioni che trattano solo temi teorici senza entrare nel merito dei problemi che angustiano il vivere civile.

Non possiamo e non dobbiamo più andare avanti in tal modo!

Il Papa ci esorta continuamente ad “uscire fuori”, stigmatizzando il nostro modo di essere, definendoci “cristiani da salotto”; ma noi continuiamo imperterriti a comportarci nel modo solito e non agevoliamo il nuovo tipo di apostolato propostoci da Papa Francesco, rendendoci responsabili di una “resistenza” che si palesa ogni giorno di più nei vari organismi ecclesiali, laici e presbiteriali.

Continuiamo in tal modo a commettere peccati di omissione che sono quelli che Dio Padre perdona meno.

Decidiamoci una buona volta ad abbandonare ogni autoreferenzialità ed ogni posizione di prestigio personale per “sporcarci una buona volta le mani” in ogni tipo di servizio al prossimo. Se così non accadrà, diventeremo sempre più insignificanti ed ininfluenti nella nostra comunità umana.

 

Ostuni 19 maggio 2016

 

Pietro Lacorte

Via G. Tanzarella Vitale, 10

72017 Ostuni (BR)

Tel 334 3626354

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2 Comments

  1. L’ amico Pietro Lacorte ha perfettamente ragione.Dobbiamo prendere atto che, come cattolici senza aggettivi, quando avevamo – e lo dico freddamente e senza nostalgia – nel bene o nel male un partito politico di riferimento ,la ” produttività ” dei movimenti cattolici nella direzione indicata da Pietro,sia quelli generalisti ( AC, MEIC, ecc) che quelli professionali ( Acli, Ucid, Uciim, Ugci,ecc.) era sicuramente maggiore. Con un partito ircocervo come il PD,ed in larga misura nche quelli di centro-destra, che ogni giorno ha bisogno di un nemico da attacare con la supponenza di un uomo che vuole essere solo al comando, non vedo quale spazio come associazioni cristianamente ispirate possiamo avere, magari qualche nostra singola idea può essere assunta, ma in modo strumentale per accontentare un fetta di elettorato a cui agganciarsi temporaneamente per avere un voto di consenso……a prescindere. Un caro saluto
    Luigi Bottazzi, presidente Circolo G. Toniolo di RE

  2. Caro Pierino,
    Stretto fra i timori di dire banalità e quelli di essere accusato di nostalgia, intervengo per condividere la tua riflessione e tentare di capire se e come sia possibile una ripresa di impegno visibile e concreto nel contesto politico attuale. Premesso che tutti ormai condividiamo l’impossibilità e/o l’inattualità di una “ricomposizione” in unico contenitore della presenza dei cattolici in politica, quello che più mi ha impressionato è stata la velocità con la quale si è dispersa in mille rivoli l’esperienza di chi ha rappresentato politicamente e con una certe autorevolezza la cultura cattolico-democratica. E’ inutile fare nomi, sono ben presenti nella nostra mente ( meno o quasi niente nella cronaca politica). Non sembra a voi che sia scattato, per questi amici, un segnale del “ si salvi chi può”? In effetti se guardiamo questo panorama politico: che desolazione! Ma veramente a nessuno di questi autorevoli amici viene la nostalgia di ritrovarsi e confrontarsi, magari pure a litigare, ma essere insieme per affermare l’attualità della nostra cultura e che, questa, può ancora continuare ad esistere nei cuori e nelle menti di tanti giovani e meno giovani e proporsi punto di riferimento per chi, come noi, esprime questa sensibilità e contribuire al bene del Paese? Ma veramente difronte allo sfacelo della politica attuale non abbiamo niente da dire?. La ricetta rivoluzionaria, dice Papa Francesco, non è il potere, è voler bene alla gente. Amare il popolo non è una questione sentimentale, significa affiancare all’amore, l’umiltà così da avere il coraggio e la disponibilità ad ascoltare tutti.( cito a memoria). Ascoltare per condividere un percorso, per evitare l’autoreferenzialità dei soloni nelle scelte strategiche. Se l’appartenenza ideologica oggi non esiste più è pur vero, per chi crede nella sussidiarietà che c’è l’esigenza di far parte di una “famiglia” nella quale crescere , vivere e spendere il proprio impegno disinteressato, nella quale poter esprimere il proprio contributo di esperienze, di sensibilità e passione. Se tutti i nostri amici su citati, decidessero di mettere da parte le rivalità, gli egoismi personali e le carriere (per molti ormai al tramonto) e “ convenire” tutti per incontrarci e discutere quale oggi potrebbe essere il modo migliore per contribuire politicamente al bene del nostro Paese, sarebbe un bel ricominciamento. Tutti i responsabili delle associazioni aderenti a C3Dem potrebbero chiedere per es. a Prodi e Castagnetti, Letta e tanti altri a farsi promotori di questo “nuovo inizio”.
    Leopoldo Rogante, Agire Politicamente Puglia.

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