di Salvatore Vento
La biografia sociale e politica di Sandro attraversa un periodo della storia italiana nel quale la generazione degli anni ’70 poté usufruire della sua azione e del suo esempio.
Per molti dei giovani di allora, formatisi nell’area politica di sinistra, il gruppo dirigente carnitiano della Cisl, e i suoi intellettuali aggregati intorno alla rivista milanese “Dibattito sindacale”, costituivano un importante punto di riferimento, una freschezza innovativa che superava storiche contrapposizioni ideologiche. Fin da quegli anni ebbi occasione di conoscere e dialogare con Sandro; occasioni che derivavano dalla partecipazione ad assemblee non solo di carattere sindacale, ma anche politiche e socio culturali come durante la presentazione di libri, l’esperienza dei Cristiano sociali e l’ultima in corso della rete C3dem.
Durante la stesura del mio ultimo libro (Carniti e Berlinguer: due sinistre a confronto), frutto di una ricerca promossa dalla Fondazione Vera Nocentini di Torino, Sandro è stato un testimone privilegiato per la ricostruzione delle vicende storiche degli anni ’80. Anche la scelta del titolo è frutto di quel confronto.
Sandro amava scrivere e ognuno dei suoi libri sono un’eredità da custodire con cura perché non si limitava a interpretare l’esistente, ma cercava sempre di gettare semi per cambiare lo stato di cose presenti.