PRODIANI DEL SÌ E PRODIANI DEL NO

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Franco Monaco, pochi giorni dopo, scioglie il dubbio e dice “da prodiano dico Sì”: “Il Sì per il cambiamento e contro i calcoli politici” (Il Fatto). Il Fatto mette al pubblico ludibrio chi vota No (Lorenzo Giarelli, “Questi votano No”) e intervista i dem che sono per il Sì (Ilaria Proietti, “Il Pd del Sì: ‘basta fare gli snob coi 5stelle”). Ma le critiche piovono: Giovanni Maria Flick, “Legge sbagliata, non si modifica la Carta per motivi spiccioli” (intervista a Repubblica); Giovanni Guzzetta, “Quante trappole dietro una riforma insignificante” (Il Dubbio); Sabino Cassese, “L’attività e l’efficacia del nostro Parlamento” (Corriere della sera); Paolo Pombeni, “Referendum sul taglio, ovvero come complicare la vita del Parlamento” (Il Quotidiano); Andrea Fabozzi, “Il No e le responsabilità della crisi” (Manifesto). TORMENTI IN CASA DEM: Gianni Cuperlo, “E’ in corso un’opa ostile sul Pd. Spero che non trovi sponde all’interno” (intervista a Il Dubbio”). Giorgio Gori, “Non tifo per la caduta del governo ma il Pd smetta di portare acqua ai 5stelle” (intervista a Repubblica). Giuliano Ferrara, “Il Pd e la radice profonda del suo essere Antipa” (Foglio). Nando Pagnoncelli, “Toscana, sfida in bilico” (Corriere della sera). Marcello Sorgi, “Toscana, culla di tutte le faide a sinistra” (La Stampa). L’opinione di Guglielmo Epifani: “Partiti, sindacati e impresa in crisi, questo il vero vulnus” (intervista a Il Riformista).

 

 

 

 

 

 

 

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