GUIDO FORMIGONI SU ATLANTISMO E GUERRA IN UCRAINA

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Pierluigi Mele, per Rainews, intervista Guido Formigoni, docente di Storia contemporanea all’Università Iulm di Milano e già coordinatore nazionale della rete c3dem, su “L’atlantismo nella politica italiana”. Nella parte conclusiva dell’interessante intervista, venendo all’attuale conflitto in Ucraina, Formigoni sostiene che “si è consolidata una posizione mainstream che provoca un’artificiosa divisione manichea del mondo culturale e politico tra fedeli atlantisti ed europeisti e «putiniani» di varia osservanza. Scontando un approccio difficilmente accettabile e confondendo posizioni critiche sensate con tradimenti della patria”. “A scanso di equivoci – sostiene Formigoni – io penso che la guerra sia frutto di un’inaccettabile aggressione russa e che la difesa della libertà e dell’indipendenza ucraina sia un bene necessario. Ma questo non comporta condividere tutte le scelte anche ambigue o sbagliate dell’Occidente nel post-1989, e non comporta soprattutto sostenere un approccio che sembra quasi voler prolungare la guerra e le sue tragedie, senza applicare tutti gli sforzi diplomatici per la riduzione della violenza e la creazione di una via d’uscita dall’impasse”. Altre considerazioni interessanti si trovano nella parte conclusiva dell’intervista come quando afferma: “papa Francesco mi pare abbia ragioni da vendere, oltre tutte le denigrazioni che sta incontrando. Certo, non basta riecheggiare il suo magistero, ma occorrerebbe avere l’audacia di seguirlo politicizzandolo compiutamente”.

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