OREUNDICI: lo storico “Documento sulla fratellanza umana” – CONCILIUM: sui problemi che caratterizzano le nostre – LA CIVILTA’ CATTOLICA: l’eclissi dei diritti umani – IL FOGLIO: e se provassimo a capire la realtà? –APPUNTI DI CULTURA E POLITICA: una città da sognare e costruire.

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Forse l’opinione pubblica non ha riflettuto abbastanza sul singolare avvenimento dello scorso 4 febbraio: quando ad Abu Dhabi il Grande Iman di Al-Azhar (in nome dei musulmani di Oriente e Occidente) e Papa Francesco (in nome della Chiesa Cattolica di Oriente e Occidente) hanno firmato lo storico Documento sulla fratellanza umana (che può essere letto sul sito www.vatican.va). Lo sottolinea Silvia Pettiti in apertura del numero 3 (marzo 2019) della rivista mensile Oreundici, da lei curata insieme con Mario De Maio e una piccola rete di amici che animano appunto l’Associazione Oreundici onlus. Sullo stesso fascicolo della rivista si può leggere il testo dell’intervento di Umberto Eco svolto a Bologna nel maggio 2008, in cui spiega le ragioni profonde per cui lo straniero è spesso considerato il “nemico per eccellenza”. Altre riflessioni, a cavallo tra attualità e cultura sapienziale, rendono molto interessante questo fascicolo.

È dedicato a un tema complesso e molto attuale anche il numero 1/2019 della rivista internazionale di teologia Concilium, edita in Italia dalla editrice Queriniana. La rivista è davvero internazionale: e, infatti, nessuno della ventina di autori, è italiano. Ma la lettura è interessante e provocatoria anche per noi: mette in luce i problemi che caratterizzano le nostre città, così complesse: dalla sostenibilità ambientale e climatica alla pluralità delle culture ed esperienze (scontro o incontro?) alla difficile cittadinanza delle religioni e della fede nelle megalopoli alla globalizzazione….attuale e a quella futura!

Da alcuni mesi è aperta la causa di beatificazione di padre Pedro Arrupe e il gesuita Elias Royon ne offre un affettuoso e interessante profilo, dal quale emergono significativi segni di santità. L’articolo appare sul numero 4049 de La Civiltà Cattolica. Sullo stesso fascicolo, accanto a numerosi altri interventi va segnalato il saggio di padre Francesco Occhetta su “L’eclissi dei diritti umani a 70 anni dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’ uomo”. L’articolo è molto interessante e concreto e richiama l’attenzione su un tema delicato e urgente (e triste): ”mentre celebriamo il 70° della Dichiarazione, sembra una provocazione vederne sistematiche violazioni: “Perché i diritti umani regnano, ma non governano, e spesso nel loro nome si compiono le più feroci crudeltà? Per quali motivi essi, invece di essere rafforzati ed estesi, vengono sempre più compromessi? Perché il potere politico li strumentalizza e li rimodella a proprio favore?”. La riflessione si sofferma poi su vari aspetti a cominciare da quello assai importante ma poco considerato, del “diritto alla vita”, insidiato dal momento del concepimento alla fine della vita.

Una coraggiosa presa di posizione sul tema delle migrazioni è espressa da Enrico Peyretti sul giornale da lui fondato e diretto Il Foglio (n 460, marzo 2019). S’intitola “E se provassimo a capire la realtà?” e prende le mosse da un recente, agilissimo libro di Stefano Allievi (sociologo delle migrazioni e del pluralismo culturale e religioso) intitolato “5 cose che tutti dovremmo sapere sull’immigrazione (e una da fare)”, (ed Laterza, pp 51, 3 euro). Peyretti sottolinea che “la mobilità dei popoli è inarrestabile. Far credere il contrario è una truffa”. E aggiunge: “Bloccare i salvataggi abdicando all’umanità, condannare le Ong e tassare la bontà (linea denunciata da Mattarella), creare insicurezza per vendere sicurezza, è molto più pericoloso che fare accordi, in pari dignità, con i Paesi di origine per viaggi sicuri e regolari”.

Molto bello e ricco il numero di gennaio/febbraio (1/2019) di Appunti di cultura e politica, che si apre con l’editoriale di Maria Cristina Bartolomei e intitolato “Una città da sognare e costruire”. Toccando vari temi, dallo sgretolamento etico alla società globale e liquida, dalla deregulation ai muri contro i migranti, dai diritti individuali al valore della comunicazione e della solidarietà, l’autrice indica la strada di un profondo mutamento di mentalità e di apertura al futuro in maniera da conservare e aggiornare tutti i valori che animano la nostra società; e, insieme, aprirsi al contributo di quanti, provenienti da situazioni e culture diverse, possono offrire energie nuove e domande: rispondere alle quali potrebbe essere un impegno (anche se talora una fatica) assai più fruttuoso e aperto al futuro rispetto agli atteggiamenti egoistici di chiusura. Tra gli altri interventi molto belli da segnalare: la riflessione sull’Europa di Pietro Pisarra alla vigilia delle elezioni europee del 2019; e le riflessioni sull’Europa di Paolo Corsini e di Giorgio Campanini. E poi gli interventi di Luigi Alici, Luciano Caimi e Mimmo Sacco che intervista Cesare Mirabelli.

 

(a.bert.)

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