HUMANITAS: il rapporto tra dimensioni – IL TETTO: l’inizio di un “tempo sperato” – DIALOGHI un indipendentismo egoistico – APPUNTI DI CULTURA POLITICA: cosa intende Francesco quando parla di Popolo.

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Da Origene a De Lubac (e mille e mille altri nomi) la riflessione sulla storia del cristianesimo e sulla storia delle religioni (e sull’implicita tematica del rapporto tra la dimensione del divino e la dimensione dell’umano storico) è sterminata e affascinante. Rappresenta certo uno dei vertici più alti (e quasi inattingibili) del pensiero e dell’”intuizione” dell’uomo. Per farsene un’idea un po’ più precisa (e ricchissima) conviene leggere le quasi cinquecento pagine di un fascicolo assolutamente straordinario di Humanitas (n 5/6 del 2017) uscito da pochi giorni. L’intreccio straordinario tra la storia del mondo, della cultura e quella delle religioni e la centralità della ricerca e dell’analisi del “sacro”, del “divino” (dell’oggi dell’uomo, del futuro assoluto di Dio e del loro incontro) si snoda nell’analisi e nella riflessione di una trentina di autori: da Daniele Menozzi a Paolo Bettiolo, da Lorenzo Perrone a Maria Chiara Giorda, da Marina Cafiero ad Aldo Magris. Una lettura non facile, ma affascinante.

Si apre con una Lettera del direttore e fondatore, Pasquale Colella, il numero di dicembre de Il Tetto, la bella rivista mensile che esce a Napoli, giunta al fascicolo 322. Colella, nell’editoriale, c e ricorda la grande figura di don Riboldi, il suo impegno generoso nel terremoto del Belice e quello come vescovo di Acerra. Raniero La Valle offre poi una forte riflessione (svolta all’assemblea di “Chiesa di tutti, Chiesa dei poveri”) sulle novità che stanno accadendo (e che stanno finendo) e le illumina con la luce della speranza. Anche la fine della cristianità “costituita”, che si può leggere in tanti accadimenti, può essere l’inizio di un “tempo sperato”: di cristianesimo interiore, comunitario, profetico, libero dalle mondanità e aperto ai fratelli più poveri, più fedele al Vangelo e capace di vivere la dolcezza e la libertà divina.

Dialoghi è la bella rivista trimestrale di riflessione culturale curata dall’Azione Cattolica e diretta da Pina de Simone e PierGiorgio Grassi. Lo scorso settembre proprio Dialoghi ha ricevuto a Capri il Premio Capri San Michele come racconta Gianni Borsa sul n 4 (dicembre 2017). Sullo stesso fascicolo il presidente nazionale dell’ACI Matteo Trufelli prende posizione a favore di una saggia applicazione dello jus soli: “non si tratta di buonismo né di ingenuità. Si tratta di coltivare il senso della storia, consapevoli della necessità di stare dentro le grandi trasformazioni che da sempre ne caratterizzano il percorso”. E Fulvio Scaglione descrive e critica il “sogno impossibile dei popoli avidi”, ispirati da un indipendentismo egoistico, dalla Catalogna al Kurdistan. La rivista offre anche un ricco e interessante dossier su “Violenza, diritto e giustizia”.

Oltre a pubblicare il testo integrale del Messaggio di papa Francesco “Migranti e Rifugiati: uomini e donne in cerca di pace” in occasione della 51° Giornata mondiale della Pace, La Civiltà Cattolica (n. 4021) offre, tra l’altro, il testo integrale della riflessione a più voci sull’”anima della Cina” con la partecipazione di Romano Prodi, Paolo Gentiloni, Federico Lombardi e Antonio Spadaro. Quest’ultimo, infatti, è il curatore del libro che veniva presentato, intitolato appunto “Nell’anima della Cina. Saggezza, storia, fede”, Edizioni Ancora.

Che cosa intende Papa Francesco quando parla di “Popolo”? Se lo chiedono, e rispondono in modo molto articolato e positivo, Massimo De Giuseppe, Stella Morra e Guido Formigoni sul n 6/2017 di Appunti di cultura e politica, un bellissimo fascicolo dedicato a “capire” Papa Francesco: dall’editoriale di Ilario Bertoletti all’articolo di Giorgio Vecchio su papa Francesco e Mazzolari, fino all’intervista di Mimmo Sacco a Franco Casavola su ” immigrazione e sicurezza”.

a. bert.

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