APPUNTI DI CULTURA E DI POLITICA: “Dossetti rimosso” – OREUNDICI: Il Papa che parla di Dio – COSCIENZA: “Famiglia. La speranza, il futuro” – HOREB: La vita cristiana come cammino

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Tra molti altri articoli interessanti (e originali, tali da toccare in profondo l’esperienza vitale di ciascuno) Appunti di cultura e di politica (n 4/2013, luglio-agosto) offre una preziosa riflessione di Giovanni Bianchi sul “Dossetti rimosso”, che inizia: “Curiosamente Giuseppe Dossetti è più noto per il livore disinformato dei suoi detrattori – anche l’ossessione è una forma di rimozione – che per lo zelo propagandistico dei suoi estimatori”. È una notazione probabilmente vera, che certamente non fa onore a noi che gli fummo amici, né al cattolicesimo italiano. Ma è soprattutto un invito a tornare alla sorgente della sua testimonianza, per realizzare “un’operazione fondamentalmente ricostruttiva nella fase in cui il cattolicesimo democratico si trova alla fine di un ciclo politico”. Il saggio di Giovanni Bianchi è di straordinario interesse perché ci ripropone non solo una riflessione su Dossetti, ma anche sulla ”forma partito” essenziale oggi come ieri allo sviluppo di un’autentica democrazia. E che cosa s’intenda per partito Bianchi lo fa intravvedere quando ricorda che la lezione di Dossetti era ben presente in Aldo Moro “quando lo statista pugliese afferma che il pensare politica è già per il novantanove per cento fare politica”. Sullo stesso fascicolo di “Appunti” un intervento di Castagnetti sul governo Letta e un focus su Giuseppe Lazzati in occasione dell’intitolazione a lui di un giardino antistante l’Istituto Leone XIII a Milano. Nell’editoriale, inoltre, Luciano Caimi – presidente di “Città dell’uomo” e direttore della rivista Appunti di cultura e politica, erede della lezione di Giuseppe Lazzati – comunica la notizia (che a molti è apparsa incredibile) che l’“Istituto per il sostentamento del clero” dell’arcidiocesi di Milano ha “sfrattato” la Fondazione Lazzati dai locali in Largo Corsia dei Servi …

S’intitola “Il Papa che parla di Dio” il fascicolo di settembre di Oreundici, la rivista di crescita umana e spirituale nel quotidiano guidata da don Mario de Maio e animata da molti amici e discepoli di Arturo Paoli. Tra gli articoli, un bel commento del teologo Carlo Molari all’enciclica Lumen fidei e vari commenti alle parole e ai gesti di papa Francesco. Scrive De Maio: “come non credere che lo Spirito Santo, la forza creatrice della vita, assista e guidi la vita della Chiesa?”. E adesso “noi cristiani dobbiamo impegnarci a non tradire la passione di papa Bergoglio, che ci invita a creare nel nostro animo, nei nostri ambiti di lavoro, nelle nostre comunità, un’attenzione particolare al Bene, per accoglierlo in tutte le sue infinite sfumature, per non mortificarlo, per farlo crescere e diffondere con la nostra creatività”. Il fascicolo di Oreundici ospita anche vari altri articoli di interpretazione ad auspicio per il nuovo pontificato, il futuro della Chiesa e la vita dei credenti, a cominciare da quello di Arturo Paoli: “Un bellissimo esempio: la sua semplicità è la sua scelta, la sua verità”.

È dedicato alla “Famiglia. La speranza, il futuro” il numero 3-4 di Coscienza, la rivista del Movimento ecclesiale di impegno culturale. Sull’argomento, in sintonia con la Settimana sociale dei cattolici italiani che si è svolta a Torino, scrivono il presidente del Meic Carlo Cirotto, Luisa e Paolo Benciolini, Paola Di Nicola, Luigi d’Andrea e Basilio Petrà. Interessante anche una riflessione di Cirotto sul futuro e un dialogo sul “problema” della verità tra Franco Ferrarotti e Roberto Cipriani, nonché un ricordo di padre Pino Puglisi e di padre Enrico di Rovasenda anche in vista del convegno che il Meic tiene a Cagliari il 5 ottobre per ricordare gli 80 anni del Meic-Laureati cattolici.

“La vita cristiana come cammino” è il tema del n 65 (agosto 2013) della rivista Horeb, ispirata ad una spiritualità “incarnata nel quotidiano”. Così il fascicolo parla della vita come cammino, del cammino dei diritti umani, del viaggio dei migranti, del cammino del dialogo, del cammino della Chiesa (Concilio, papa Francesco!), della fede come ricerca. Insomma, leggendo le pagine della bellissima rivista ci si convince davvero che “la Chiesa non è un popolo di sedentari”, come spiega padre Felice Scalia, bensì un popolo che va (e talvolta corre) verso gli altri: così che il cammino culmina nell’incontro!

(a.bert.)

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