Punti di necrosi nella politica dei “pentastellati” nell’XI Municipio: inizio della fine?

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Pubblichiamo la lettera che un volontario del quartiere della Magliana, a Roma, ha scritto al presidente del suo Municipio. L’autore è stato per 40 anni insegnante di religione in scuole superiori a Roma; ha partecipato fin dagli anni ’70 alle lotte del quartiere contro il degrado sociale e urbanistico; ha fondato una ventina di anni fa una cooperativa sociale per dare lavoro a persone in disagio; è membro attivo della parrocchia di san Gregorio Magno, dove ha anche promosso una mensa settimanale che ospita e socializza decine di persone in difficoltà. Tre anni fa, deluso dalle sinistre, alle politiche aveva votato 5 Stelle. Ma ora …

 

Signor Presidente Torelli, signori assessori e consiglio tutto, passeggiando in bici nei giorni scorsi con la mia nipotina sulla pista ciclabile ho constatato con amarezza lo stato di abbandono della medesima: 5 enormi sacchi bianchi in parte nascosti nelle canne e altri sulla pista stessa (cosa conterranno?), calcinacci ovunque (allego alcune foto) la pista quasi totalmente invasa da sterpaglie e priva di ogni sicurezza. Questo purtroppo non è altro che la punta dell’iceberg del vostro procedere e mi viene spontanea  una riflessione sulla politica che i pentastellati stanno portando avanti nel nostro Municipio, in particolare a Magliana. Non faccio riferimento ai difficili rapporti che la nostra Cooperativa sociale La Prora ha avuto con voi, che hanno prodotto un nulla di fatto, anzi il totale vostro disinteressamento, ma ad alcuni temi di base che informano il vostro agire politico e che creano i presupposti di una seria regressione del corpo sociale.

Mi esprimerò per punti e in un modo sintetico.

Assoluta mancanza di una politica alta con una meta da raggiungere

Più volte vi abbiamo chiesto quale fosse il vostro progetto politico-sociale, quali fossero i vostri piani di inclusione sociale attraverso il lavoro soprattutto delle persone più fragili e vulnerabili. Le nostre domande sono rimaste inevase. Comprendo che passare dalla cultura del “Vaffa” a quello della proposta e dell’azione è arduo, ma dopo un anno di “occupazione del potere”, con i costi relativi per la comunità, abbiamo percepito un vuoto di ideali e la mancanza di una visione alta capace di coltivare un senso di appartenenza ampio come “i segni dei tempi” richiedono. Non ci avete raccontato che tipo di Comunità volete costruire e avete navigato senza una Meta provocando danni nel corpo sociale.

Sradicati dal territorio

Grazie ai voti di protesta che avete accumulato e che non avete saputo tradurre in una proposta politica seria, privi di esperienza, con la presunzione di essere “i puri” e “i non contaminati” avete rifiutato qualsiasi forma di dialogo con le opposizioni, con le esperienze passate e con le risorse presenti sul territorio. Siete arrivati al punto (se sono stato bene informato!) che la manutenzione delle piazze e delle aree verdi del nostro municipio, invece di valorizzare le risorse che abbiamo sul territorio, è stata affidata, tramite bando (parola magica per i pentastellati sinonimo di trasparenza, economicità…) a una ditta che non è di Roma. E tutto questo in nome del dio mercato che avete assunto a panacea di tutti i mali, senza comprendere che è proprio il mercato a produrre “gli scarti” e che è compito della politica contrastare. Inoltre non avete inserito nel bando alcuna clausola sociale di salvaguardia per i lavoratori svantaggiati che precedentemente hanno svolto i lavori previsti nel bando, generando disoccupazione.

Sprovveduti  sui temi del “Welfare locale” e del “principio di sussidiarietà”

Non valorizzare il territorio che rappresenta il luogo della vita, delle relazioni, degli incontri e della prossimità e le sue risorse, significa non aver capito il valore terapeutico dell’welfare-locale che voi dovreste “sussidiare”; cioè quell’insieme di persone, gruppi, associazioni, parrocchie, cooperative che hanno il compito di accogliere, inserire e sostenere tutti, in particolare le persone più fragili.

La nostra Costituzione è intrisa dei valori relativi alla “sussidiarietà”: l’articolo 2  dice a chiare lettere che “la Repubblica RICONOSCE e GARANTISCE i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità”. Voi siete all’opposto: tutto ciò che è intermediazione, associazionismo, cooperazione… viene svalorizzato, a meno che  non sia funzionale al vostro potere. Invece di mettervi a servizio di queste “formazioni”, rilevandone l’importanza per la comunità, fate prevalere una concezione qualunquista della politica che non da spazio a niente.

Privare il nostro territorio di una presenza stabile di persone che lo vivono, lo amano e lo curano, non valorizzare le strutture di base che creano accoglienza e inclusione, crea necessariamente un degrado materiale e morale. Basti vedere come è ridotta Piazza De André  (le aiuole, le gradinate, attorno ai tappetini, la fontana…), la pista ciclabile, parco di via Blaserna con le piante e il prato tutto bruciato e così via.

Anche sul piano morale le conseguenze sono nefaste: prendono sempre più piede gruppi xenofobi con parole d’ordine che fanno rabbrividire e che di fronte alle quali non c’è mai stato un pronunciamento chiaro da parte della vostra amministrazione.

Da tutto questo deriva una concezione antropologica chiusa, centrata sull’individuo e non sulla persona, dell’ “uno vale uno”, sradicato dal suo contesto, senza una idea di popolo, di città e di paese.

Spero che la situazione possa migliorare. Migliorerà il giorno in cui uscirete dal vostro narcisismo personale e di gruppo e vi aprirete alla realtà tutta.

 

Giancarlo Gamba 

(volontario della coop. sociale La Prora)

 

 

 

 

 

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