8 Dicembre 2018
by Giampiero Forcesi
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IL DESTINO DEL PD

8 Dicembre 2018

Scrive oggi Luigi Zanda, in risposta a Eugenio Scalfari: “Serve un nuovo Pd per fermare i populisti e salvare la democrazia” (Repubblica). Ma Stefano Ceccanti, intervistato da Il Dubbio, dice: “Non serve un nuovo partito, serve che Renzi torni in campo”; e dopo il ritiro di Minniti aveva gettato una sorta di allarme: “Senza Minniti il Pd perde la sua anima riformista. Troviamo un’alternativa” (su Formiche.net). E secondo Carlo Bertini sembra che “Ora Renzi coltiva la ‘pazza idea’ di ricandidarsi” (la Stampa). Due interventi di Franco Monaco analizzano lo stato del Pd: “La vera sfida del Pd: il confronto” (Il Fatto) e  “Il ritiro di Minniti. Il Pd incatenato alla doppiezza di Renzi” (Huffington post). E due commenti di Stefano Folli, “Renzi, l’azzardo fra destra e sinistra” e, prima, “Il Pd al bivio, con Zingaretti e senza Renzi” (Repubblica). Marco Damilano,Matteo e il partito: un amore mai nato” (Repubblica). Emilia Patta, “Pd, scatta la competizione tra i piani di Renzi e Calenda” (Sole 24 ore). Graziano Delrio, “Ognuno dia il suo contributo. Il nemico è fuori dal Pd” (Gazzetta di Reggio). Michele Emiliano, “Ora un transpartito con i temi del Papa” (intervista al Corriere della sera). Claudia Mancina, “Un Dio dispettoso grava sul destino del Pd” (libertà eguale). Pietro Ichino,Serve un Pd forte e unito in linea con Renzi e  Gentiloni” (libertà eguale). Sabino Cassese, “Lo stato dell’opposizione” (Foglio).

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6 Luglio 2017
by Giampiero Forcesi
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“IL PD DI RENZI? DI SINISTRA E DI GOVERNO”, DICE FASSINO

6 Luglio 2017

La valutazione del filosofo napoletano Biagio De Giovanni: “Insieme contro, il solito vizio della sinistra” (Mattino). Il parere di Umberto Ranieri, già leader del Pci-Pds: “Se la vera sfida del Pd è riprendere il dialogo per ricostruire l’Italia” (Mattino). Piero Fassino: “Le nostre riforme? Di sinistra e di governo” (intervista a repubblica). Paolo Mieli, “Le lotte fratricide a sinistra” (Corriere della sera). Emanuele Macaluso, “Odio, male incurabile dei progressisti. L’antirenzismo tout court non va lontano” (intervista al Messaggero). Mauro Calise, “Il modello Macron e il coraggio di Renzi” (Mattino). Giorgio Merlo, “Al centrosinistra serve riscoprire il metodo Moro del dialogo” (Il dubbio).  Michele Emiliano: “Invito Orlando e Dario: lavorino con me a una nuova idea di partito. Senza D’Alema si perde” (intervista al Corriere della Sera). Gianni Cuperlo, “Resto nel partito, ma il segretario si fermi, non è un imperatore” (intervista a Repubblica). Cesare Damiano, “Io preferisco l’ex sindaco al leader di Forza Italia” (intervista al Corriere). Luigi Frasca, “Orlando lancia il referendum contro Renzi” (Il Tempo). Massimo Villone, “Evitare vecchi errori per non vivacchiare all’ombra di Pd e M5S” (Manifesto).

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1 Aprile 2017
by Giampiero Forcesi
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Congresso PD: i tre protagonisti, Renzi, Orlando…Franceschini

1 Aprile 2017
di Franco Monaco

 

Nutro simpatia per Michele Emiliano, per la sua presenza scenica, il suo spirito combattivo, la circostanza che egli dà voce alla questione meridionale da tutti negletta. E tuttavia, ai miei occhi, ciò non basta a compensare i suoi vistosi limiti politici: una vena populista, la difficoltà di leggere la cifra ideologico-politica della sua candidatura, la relativa estemporaneità di un’esasperata vis polemica che forse, più plausibilmente, avrebbe dovuto condurlo a una battaglia fuori dal PD. Spero non me ne voglia se dunque considero attori-protagonisti del “congresso” PD Renzi, Orlando e il convitato di pietra Franceschini che, oggi, sostiene Matteo.

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5 Marzo 2017
by Giampiero Forcesi
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RENZI TIRA DRITTO E CERCA LA RIVINCITA

5 Marzo 2017

A difendere con maggior determinazione la validità della posizione di Matteo Renzi è, tutt’ora, il politologo Mauro Calise, sul Mattino: “Sinistra nella trincea degli oligarchi”. Anche Marcello Sorgi su La Stampa prova a comprenderne la strategia (ieri: “Su congresso e primarie Matteo tira dritto e vuole la rivincita”; oggi: “Uscire dal trash politico”). Altri mettono in luce l’accanimento anti-Renzi: Franco Cangini, su La Nazione, “Si è aperta la caccia al cinghiale”; Carlo Fusi, su Il Dubbio, “E’ partita la caccia grossa contro il leader Pd”. Critica l’irresponsabilità di coloro che vogliono mettere in crisi il governo sul caso Lotti Paolo Pombeni (“Fare emergere le responsabilità, tutelare la governabilità”). Critici sui giudici per il caso Consip sono Massimo Adinolfi (“Qualche domanda alla sinistra delle anime belle”, Mattino) e Emanuele Macaluso (“Il potere dei pm ci sovrasta e schiaccia il dibattito politico”, Il Dubbio). Duri nei riguardi di Renzi e del giglio magico i giudizi di Ezio Mauro su Repubblica (“Il groviglio dei fedelissimi”) e di Massimo Franco sul Corriere (“Rischio tutti contro tutti nel Partito democratico”). Poi: Michele Emiliano, “L’ego di Matteo rovina per l’Italia” (intervista al Corriere); Roberto Speranza, “Lotti deve dimettersi” (intervista a Repubblica); Gianni Cuperlo, “L’era del fiorentino è finita, ma anch’io sono all’ultimo giro” (intervista a Il Fatto). La replica di Matteo Renzi a Beppe Grillo.

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23 Febbraio 2017
by Giampiero Forcesi
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RENZI IN CALIFORNIA, MENTRE IL PD ARRANCA

23 Febbraio 2017

Arturo Parisi è ottimista: “Il partito è vivo. Quelli che restano non pesano meno di chi se ne va” (intervista a Repubblica). Dal canto suo Enrico Rossi dice: “Pronto un nuovo partito” (intervista a La Stampa), mentre Michele Emiliano afferma: “Sfido Renzi, riunifico il Pd” (intervista al Corriere della sera). Stefano Folli nota come la linea di Renzi lasci molto perplessi  (“La grande illusione di inseguire Blair e Macron”). Guglielmo Epifani giustifica l’uscita dal Pd: “No al partito del capo, bisogna uscire in fretta. Ma è un arrivederci” (intervista al Corriere della Sera); sull’Unità Emanuele Macaluso replica a Epifani: “Epifani, la pelle del Pd e le conseguenze delle scissioni”. Critici con Renzi sia Luciano Violante (“Rottura senza un progetto, ma anche Matteo sbaglia”, intervista al Corriere) e Antonio Bassolino (“Il segretario poteva e doveva fare di più”, intervista al Messaggero). Severo il giudizio di Nerio Nesi nella lettera ad Augias: “Le radici della scissione”. (Repubblica). Intanto “Renzi in Usa: ‘Cerco idee antipopulisti’” (Paolo Mastrolilli su La Stampa); ma Federico Rampini rivela: “California, modello perduto” (Repubblica). Salvatore Vassallo sull’Unità replica alle critiche allo statuto del Pd: “Tutte le colpe dello Statuto”. Massimo Villone sul Manifesto descrive quelle che ritiene le (pessime) intenzioni di Renzi: “La scissione nell’urna secondo il copione di Renzi”. Il Foglio pubblica un colloquio di Luciano Capone con Francesco Giavazzi: “L’uomo che ha scisso il Pd”. Massimo Recalcati la vede così: “Quei dem sul lettino dello psicanalista” (Repubblica).

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2 Febbraio 2017
by Giampiero Forcesi
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SE IL PROPORZIONALE PUÒ INDURRE AD ATTEGGIAMENTI MENO DIVISIVI

2 Febbraio 2017

Antonio Floridia, sul Manifesto, spiega come il sistema quasi proporzionale con cui probabilmente si voterà stimola i partiti  a cercare convergenze e a chiarire agli elettori con chi sono disposti a governare (“Aggiornate i calcoli. Il proporzionale cambia tutto”). “Rivincita contro rancore” così Stefano Folli su Repubblica interpreta l’animo che guida oggi l’azione politica di Matteo Renzi e quella di Massimo D’Alema, a vantaggio dei 5 Stelle (“Renzi e la prevalenza di Grillo”). In un’intervista al Corriere Enrico Mentana è tranchant: “Renzi bullo, e non fa più sognare”. Michele Emiliano: “Matteo non è più il nostro leader. Così il partito è morto” (intervista al Corriere della Sera). Anche il ministro Carlo Calenda dice: “Paese a rischio con le urne a giugno” (intervista al Corriere). E Giorgio Napolitano: “Il voto ora non è da paese civile” (Carmelo Lopapa, Repubblica). L’editoriale di Antonio Polito sul Corriere della Sera è ugualmente severo col pressapochismo della politica italiana di questi giorni: “Il rischio di una altro big bang”. Così pure Biagio De Giovanni sul Messaggero: “I partiti a pezzi nel paese che non cresce e perde identità”. Mauro Magatti su Avvenire chiama tutto il Paese a un “Tempo di svolta”. Un parere a favore dell’operato del passato governo Renzi viene dal deputato Pd Daniele Borioli che su Appunti Alessandrini scrive: “Renzi, il riformismo della cittadinanza”. In difesa di Renzi anche Dario Parrini sull’Unità: “Non si può stare dentro il Pd e lavorare a spaccarlo”. Mario Dogliani sul sito del Centro per la riforma dello Stato riflette sul dopo referendum: “Siamo sicuri che l’Italia abbia, oggi, una vera costituzione?”.

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4 Agosto 2015
by Giampiero Forcesi
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RENZI, IL MEZZOGIORNO, I SINDACATI, E GLI STRATTONI ALLA SINISTRA

4 Agosto 2015

Mauro Calise spiega perché è importante la scelta di Renzi di convocare una Direzione del Pd sul Mezzogiorno, in alleanza con due governatori forti del Sud, Emiliano e De Luca (“Le tre sfide del premier”, Mattino). Michele Emilano fa sentire la sua voce: “Governatori del Sud uniti” (intervista al Mattino). Dario Di Vico vede luci e ombre nell’insofferenza di Renzi verso i sindacati (“Quegli strattoni alle catene della sinistra”, Corriere della Sera). Claudio Tito mostra sconcerto per le divisioni aspre in casa Pd, ma sembra dare ragione a Renzi (“Le regole della convivenza”, Repubblica). Eugenio Scalfari su Repubblica critica Zagrebelsky sulla visione dell’Europa, e Renzi per la Rai, elogia Mattarella per l’europeismo, e invita il governo a battersi per gli Stati Uniti d’Europa e il riscatto del Sud (“L’Europa di Mattarella e Berlino e l’Italia di Matteo”). Romano Prodi esamina “La bolla cinese, le luci indiane e le ombre dell’Europa” (Messaggero). Sulla questione del Mezzogiorno intervengono anche Tonino Perna (Manifesto): “Il dramma del Sud oltre i luoghi comuni”; Oscar Giannino (Il Mattino): “Appunti per un nuovo Mezzogiorno”; Alberto Mingardi (La Stampa): “Al Sud serve più libertà economica”; Enrico Morando, viceministro all’Economia (intervista all’Unità): “A Sud terapia shock, incentivi per il lavoro e internet gratis”.

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