26 Luglio 2022
by Vittorio Sammarco
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L’APPELLO A DRAGHI: “E’ PRONTO, PRESIDENTE, A LASCIARSI TROVARE DAGLI ITALIANI?”

26 Luglio 2022

“Puntare meno sulla carta dell’avversario da demonizzare, puntare un po’ meno sulla carta del paese da salvare e puntare un po’ di più sulla carta del paese da cambiare”, così Claudio Cerasa:Addio all’agenda Tafazzi” (Foglio). Giorgio Tonini, “Non c’è agenda Draghi senza Draghi candidato. Un appello” (Foglio). Lorenzo Dellai, “Arduo recuperare Draghi, ma va seguita la sua strada” (lettera a Avvenire). Istituto Cattaneo, “Elezioni 2022 ai nastri di partenza”. R. Mannheimer e P. Pasquini, “L’esito di queste elezioni non è affatto scontato” (Il Riformista). Giovanni Diamanti, “I sondaggio premiano il Pd soltanto se si allea con i centristi” (Messaggero). Roberto D’Alimonte, “Se il Pd riuscisse ad acciuffare i centristi…” (intervista al Riformista). Tommaso Ciriaco, “La destra al 60%. Lo scenario da incubo che spaventa il centro sinistra” (Repubblica). Aldo Torchiaro, “Il dubbio di Letta: provare a vincere o vendicarsi di Renzi” (Il Riformista). Umberto Ranieri, “I buoni risultati del Pd quando va da solo” (lettera al Foglio). Intervista a Mara Carfagna che lascia Forza Italia: “No a salti nel buio, il Paese prima di tutto” (Repubblica). Tommaso Labate, “Conte e la tentazione della ‘Cosa Rossa’ sul modello Mélenchon” (Corriere della sera). Daniela Preziosi, “Il Pd pensa a Calenda ma rischia di regalare la sinistra a Conte” (Domani). A sinistra però Gaetano Azzariti avanza “Una proposta radicale per salvare almeno la Costituzione” (Manifesto), e Fabio Vender annota: “Di fronte al Pd una sinistra elettorale senza partito” (Manifesto). Stefano Folli,Il dilemma di tutti: chi a Palazzo Chigi?” (Repubblica). Angelo Panebianco,Chi tifa per Putin” (Corriere della sera). SOCIETA’: Dario Di Vico, “Operai al voto. Quanto peseranno globalizzazione e immigrazione” (colloquio con Emilio Reyneri – Foglio). Mario Deaglio,Condizionatori e divari sociali” (La Stampa).

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5 Maggio 2021
by Giampiero Forcesi
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DISEGNO DI LEGGE ZAN CONTRO L’OMOFOBIA: PERCHE’ DIVIDE IL PAESE?

5 Maggio 2021

Massimo Adinolfi,Ecco che cosa dice la legge contro l’omofobia e perché divide il paese” (Mattino). Ddl Zan: Il Dossier del Senato sul ddl Zan. Giovanna Casadio,Lo scontro sulla legge anti-omofobia” (Repubblica). Annalisa Cuzzocrea, “Il ritorno dei giallorossi, uniti sulla legge Zan” (Repubblica). Alessandra Arachi, “Arcilesbica, femministe: le critiche (inattese) alla legge sull’omofobia” (Corriere). Claudio Cerasa, “Giuste le intenzioni, sbagliata la legge” (Foglio). Il primo firmatario del Ddl Alessandro Zan replica a Cerasa, “Non c’è il rischio di punire le idee anche se sgradevoli” (Foglio). Lorenzo Dellai, “Ddl Zan, il grave rischio che il Pd deve vedere” (Avvenire). Luca Kocci, “Ddl Zan, Azione cattolica costringe all’abiura due gruppi locali” (Manifesto). Chiara Saraceno, “Omotransofobia, quante bugie” (La Stampa). Antonio Polito,Il caso Fedez, la politica e le leggi dello show” (Corriere della sera). MAGISTRATURA ALLA DERIVA: Guido Calvi, “Magistratura alla deriva. Deve intervenire la politica” (intervista a Il Riformista). Luciano Violante, “Tre idee, una giustizia” (Repubblica). Claudio Cerasa,Quanto pesa l’irresponsabilità della magistratura sulla strada del recovery plan” (Foglio). Sabino Cassese, “Procure-giornali, i rapporti sono troppo stretti” (intervista a Il Giornale).  EUROPA: Gianfranco Pasquino,Gli intellettuali europei non si occupano più di Europa” (Domani). Stefano Stefanini, “Ecco le tre ragioni dell’asse Macron-Draghi” (formiche.net). Pier Virgilio Dastoli, “E’ già finito il ‘momento Hamilton’ dell’Unione europea?” (linkiesta). Riccardo Zolea, “Il principio di differenza e la razionalità dell’adesione alla Ue” (etica e economia). INOLTRE: Giovanni Fiandaca, “Gli arresti in Francia e due scuole a confronto” (Il Riformista). Walter Veltroni, “L’istante in cui perdemmo Moro (e in cui cambiò l’Italia)” e “Il sonno profondo dei piccoli migranti” (Corriere della sera).

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14 Agosto 2017
by Giampiero Forcesi
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“CIÒ CHE VEDIAMO MENO IN MARE…”

14 Agosto 2017

Ieri l’Avvenire ha pubblicato un servizio di Nello Scavo intitolato “Così Guardia costiera e milizie lucrano sul traffico d’uomini”, e una bella lettera di Lorenzo Dellai al direttore di Avvenire (“Ciò che vediamo meno in mare e che già accade e ci ferisce tutti”), a commento dell’editoriale di sabato di Marco Tarquinio (“L’incontro possibile”). Oggi Repubblica ha un servizio di Vincenzo Nigro, intitolato “I capi della Marina di Tripoli: ‘I soccorritori aiutano i trafficanti’”, in cui si mostra invece un volto pulito della Guardia costiera libica; ma poi Repubblica ha un duro editoriale di Massimo Giannini: “La resa della civiltà” (sebbene Eugenio Scalfari inserisca il ministro Minniti tra le risorse per il futuro del paese: “Ma Renzi si sente un uomo di sinistra?”). Su La Stampa Francesca Paci racconta: “Le Ong in fuga dal Mediterraneo”, e Francesca Schianchi aggiunge: “Il governo non arretra: così meno sbarchi in Italia”. Ieri Angelino Alfano, ministro degli esteri, aveva rilasciato un’intervista a La Stampa intitolata: “Ora Tripoli controlla le acque, e c’è più equilibrio nel Mediterraneo”; e il viceministro Filippo Bubbico aveva detto al Corriere: “Non ci risultano minacce. Sul Codice nessuna retromarcia”. Testimonianze sulla situazione in Libia vengono da Umberto De Giovannangeli (“I libici impongono il pizzo sui salvataggi”, Huffington post), da Fabrizio Gatti (“Chi e perchè vuol fermare i volontari“, Espresso) e da Domenico Quirico in un servizio su La Stampa (“Nelle celle dove finiscono  i migranti respinti”). Guido Rampoldi, su Il Fatto, annota: “E ora l’Italia non vede i 150.000 migranti intrappolati in Libia”. Le ragioni di Minniti le ha sostenute, a suo modo con lucidità, Luciano Violante ieri sul Corriere della Sera: “Il nostro nemico comune è il traffico di esseri umani”. Ma Alberto Bisin su Repubblica, sempre ieri, ha portato la riflessione su un altro piano: “I migranti e la sfida dell’integrazione”. Un punto forse positivo lo evidenzia Sara Menafra sul Messaggero: “Progetto Onu per due campi in Libia”. Sulla posizione della Cei Luigi Accattoli sul Corsera racconta “L’incontro segreto tra Gentiloni e papa Francesco” e Stefano Ceccanti scrive un suo commento sul Quotidiano nazionale (“La chiesa responsabile”). Ma si legga sopra anche Dellai…

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18 Luglio 2017
by Giampiero Forcesi
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PER UN’ALTERNATIVA CREDIBILE A POPULISMO E XENOFOBIA

18 Luglio 2017

Lorenzo Dellai, presidente di Democrazia solidale, e Francesco Gagliardi, direttore di Eptaforum, scrivono al direttore di Avvenire un’ampia lettera in cui sostengono che chi si richiama al cattolicesimo democratico e alla cultura politica del popolarismo deve oggi sentire il dovere di una iniziativa politica che riporti alla partecipazione politica milioni di “elettori stanchi” per costruire un’alternativa credibile a populismo e xenofobia (“Ciò che il popolarismo può fare per il Paese”). Sullo stesso giornale Mauro Magatti scrive che, di fronte alla grande sfida delle migrazioni, non serve una risposta solo organizzativa e delegata alle istituzioni, ma serve una diffusa capacità di mobilitazione personale, una coscienza nuova della nostra umanità (“È ‘personale’ la sfida della convivenza”). Quanto allo ius soli, se è vero che “Nel Pd monta l’irritazione contro Gentiloni che non ha sfidato AP” (Carlo Bertini, La Stampa), che sul Manifesto Alessandro Portelli scrive “L’Italia peggio dell’Alabama”, e che nel mondo cattolico ci sono dure prese di posizione (Marco Tarquinio, “Questa legge s’ha da fare”, Avvenire), il presidente Mattarella mostra comprensione (Marzio Breda, “Sollievo del Colle sullo ius soli”) e Luigi Zanda, capogruppo Pd al Senato, è convinto che dopo l’estate la legge passerà (“Centristi vicini alla Chiesa, come possono dire no?”, intervista al Corriere della sera). Maurizio Ambrosini, su lavoce.info, spiega “Perché ‘Aiutiamoli a casa loro’ è uno slogan semplicistico”. Gustavo De Santis e Salvatore Strozza, di Neodemos, fanno il punto sui benefici della presenza di stranieri in Italia (“Stranieri in patria. D’altri”). Paolo Mieli sul Corriere sostiene “Le ragioni della Chiesa sull’Africa”. Federica Mogherini dice a Le Monde che “Il faut cre’er un état stable en Libye”. Filippo Grandi, dell’UNCHR, dice che loro sono “Pronti a creare campi in Africa per i rifugiati”. Piero Bevilacqua, sul Manifesto, avanza una proposta di accoglienza e integrazione (“Vivere e lavorare per un patrimonio naturale immenso”).

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7 Giugno 2017
by Giampiero Forcesi
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RENZI SOTTO L’ASSEDIO DEI PADRI NOBILI

7 Giugno 2017

Dice oggi Goffredo De Marchis su Repubblica: “Renzi sotto l’assedio dei padri nobili” (e cita Prodi, Letta, Veltroni, Napolitano…, il quale definisce “Le urne anticipate colpo alla credibilità dell’Italia”). E Stefano Folli scrive che “nell’idea di Renzi gli scissionisti dovevano essere raffigurati come un gruppetto folcloristico di nostalgici … Ma se si muovono gli ambienti del cattolicesimo democratico, allora il quadro cambia” (“I tormenti di Grillo e le grandi manovre a sinistra”). E ieri Fabio Martini su La Stampa aveva scritto“Adesso Renzi è preoccupato. Le critiche di Prodi possono aprire una diaspora elettorale”; e il Messaggero titolava: “Pd, la fronda ulivista. Pronti a lasciare Bindi, Cuperlo e Monaco”. Oggi Franco Monaco scrive su “La verità” di Belpietro che “L’ossessione di Renzi per il potere trascinerà a fondo l’Italia e il Pd”. Anche Arturo Parisi, pur dicendo di non lasciare il Pd, ha rilasciato una sconfortata intervista a Italia Oggi e parla di “Una marcia indietro di 30 anni”. E Lorenzo Dellai dice all’Avvenire che “Renzi condanna il Pd a rimanere minoranza”. Invece c’è un altro cattolico democratico che sembra più conciliante, il presidente Mattarella: Ugo Magri su La Stampa: “Ma il capo dello Stato guarda con favore all’accordo”, e Marzio Breda sul Corriere: “Il Quirinale si prepara”. Dunque è stato dato il preavviso a Gentiloni, anche se “L’ultimo miglio è pieno di incognite”, come scrive sul Corriere Francesco Verderami.

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20 Aprile 2017
by Giampiero Forcesi
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UN CONNUBIO INNATURALE?

20 Aprile 2017

La doppia uscita, di Beppe Grillo intervistato dal quotidiano Avvenire e del direttore dell’Avvenire, Marco Tarquinio, intervistato dal Corriere della Sera e dichiaratosi in larga sintonia con il leader grillino, ha destato giustificato stupore. Su La Repubblica: Paolo Rodari, “Cei spiazzata, scatta l’alt. ‘Non vale il meno peggio’”; Stefano Folli, “La mossa di Grillo tra Trump e il Papa per sedurre gli elettori ex-Dc”; Alberto Melloni, “Il clerico-grillismo nel paesaggio religioso e politico”; Annalisa Cuzzocrea, “M5S e cattolici: dialogo in salita. Vicini sui poveri ma l’etica divide”. Su La Stampa: Marcello Sorgi, “Quel dialogo tra M5S e vescovi”; Andrea Malaguti,Nasce il TeoGrillismo, così il M5S chiede alla Chiesa i voti dei moderati”; Andrea Tornielli, “Il corteggiamento di Grillo alle gerarchie vaticane. Ma la Cei si smarca da Avvenire”. Su Il Giornale Laura Cesaretti, “Grillo genuflesso ad Avvenire spacca la stampa cattolica”; Fausto Carioti,Un connubio sorprendente e innaturale”. Su Italia Oggi: Mario Sechi,Il Vaticano vuol farsi spiegare da Grillo le sue idee”. Su La Verità: Maurizio Belpietro, “Prove di alleanza Bergoglio-Grillo”. Su Il Foglio: Claudio Cerasa, in qualche sintonia con Belpietro, accomuna papa e Grillo quanto a populismo e titola il suo commento: “La Chiesa ha già cinque stelle”; Matteo Matzuzzi: “L’infatuazione grillesca della Cei”; Maurizio Stefanini, “I dubbi dei politici cattolici sulla svolta pentastellata di Avvenire”. Su Il Mattino: Luigi Covatta,”Incontro all’outlet fra la chiesa e i cinquestelle”; e un’intervista a Maurizio Lupi, “Lottare contro la povertà non vuol dire essere cattolico”. Infine, l’Avvenire pubblica tre lettere al direttore (tra cui quella assai condivisibile di Lorenzo Dellai) e la risposta di Marco Tarqunio: “Avvenire, Grillo e le domande che meritano risposta”.

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28 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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IL “MEMENTO MORI” DI GENTILONI

28 Gennaio 2017

Su Repubblica sia Stefano Folli con due lucidi editoriali (ieri “Perché è difficile chiudere in anticipo la legislatura”, oggi “Giochi d’azzardo sull’Europa”) e Andrea Bonanni (“L’ultimo confine della pazienza”) criticano Renzi per il suo pressing per andare a votare e per l’uso populista del conflitto con la Commissione europea. Anche il Corriere è scettico (Francesco Verderami,La data del voto e il lungo pressing sul premier”), come lo è Ugo Magri su la Stampa (“Mercati, chiesa e stabilità: freni alla tentazione del voto”). Lorenzo Dellai all’Avvenire dice: “Voto a giugno? Un errore, serve responsabilità”. Luciano Violante dichiara alla Gazzetta del Mezzogiorno: “Con queste due leggi assurdo correre subito al voto“. Per Paolo Pombeni sul Sole “Senza una seria legge elettorale rischi di vincere la post realtà”. Quanto a Gentiloni, l’articolo di Carmelo Lopapa su Repubblica titola: “‘Non andrò conto Renzi’. Il premier sceglie il partito e si prepara alle elezioni”. In un’intervista a La Stampa il pd Enrico Rossi dice di Renzi: “Cerca la rivincita. E’ come un giocatore di poker disperato”. E in un’intervista a La Stampa Gianni Cuperlo dice: “Ora ci serve un ricambio” e sul manifesto Daniela Preziosi riferisce: “Tocci: la sfida a Renzi oggi si può vincere”. Romano Prodi ironizza: “Siamo messi male se io sono il messia. I giovani? Una delusione” (intervista al Corriere).

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31 Luglio 2015
by Giampiero Forcesi
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NOZZE GAY. GIOVANI E MATRIMONIO. IDEOLOGIA GENDER

31 Luglio 2015

Laura Cesaretti, “Nozze gay, la Chiesa teme i giudici, pronto il via libera alla legge” (Il Giornale). Roberto Speranza, “Tempi maturi per i matrimoni gay” (intervista al Manifesto). Arturo Zampaglione, “Capi scout. Il sì ai gay divide l’America” (Repubblica). Luciano Moia, “Giovani, se la fede vacilla nozze senza sacramento?” (Avvenire), sui seminari tenutisi in Vaticano intorno al futuro del matrimonio, e “Matrimonio e sessualità, il primato della coscienza”. Lorenzo Dellai, “E’ l’ora di un surplus di ragionevolezza, non di tentare dei blitz” (lettera al direttore di Avvenire). Chiara Giaccardi, “Gender, non solo ideologia. Riappropriamoci del genere” (Avvenire).

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27 Maggio 2015
by Giampiero Forcesi
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IL VOTO IRLANDESE : PASSO AVANTI O PASSO INDIETRO?

27 Maggio 2015

Una frase appena abbozzata, ma “pesante”, del card. Pietro Parolin suscita un forte dibattito. Queste le parole del Segretario di Stato in risposta a una domanda sul referendum in Irlanda: “Io credo che non sia soltanto una sconfitta dei principi cristiani, ma un po’ una sconfitta dell’umanità”. Gianni Cardinale sull’Avvenire: “Nozze gay, sconfitta dell’umanità”. Massimo Gramellini su La Stampa: “Umanità”.Il Corriere della Sera intervista il card. Walter Kasper: “Anche molti fedeli vogliono le unioni civili”. La Repubblica intervista il card. Angelo Bagnasco: “La chiesa dialoghi con i gay, ma no alle unioni civili”. Ferdinando Camon a favore: “Era una colpa, diventa un diritto” (La Stampa). Giuseppe De Rita ragiona ma anche tergiversa un po’: “Nessun paragone col divorzio, questo non è un fenomeno sociale” (intervista a La Stampa). Lorenzo Dellai propone “Una terza via per le unioni gay” (lettera all’Avvenire). Claudio Cerasa, direttore del Foglio, dice “Vogliamo il referendum sulle nozze gay” (è a favore e dice che è misura di destra); mentre Giuliano Ferrara scrive: “Perché voto no alle nozze gay nell’indifferenza generale”. Fabio Martini spiega perché Renzi è cauto: “La prudenza di Renzi” (La Stampa), e Alessandra Arachi racconta che però Renzi vuole fare in fretta (“L’accelerazione di Renzi sulle unioni civili”, Corriere della Sera).

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