15 Settembre 2019
by Giampiero Forcesi
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IL DIBATTITO SUL SUICIDIO ASSISTITO

15 Settembre 2019

Giorni fa, in un’assemblea romana organizzata da molte associazioni cattoliche, il card. Bassetti ha preso posizione sul tema del suicidio assistito, chiedendo che il Parlamento ne discuta evitando che a decidere in merito sia la Consulta. Tra gli altri ne ha scritto Maria Novella De Luca su Repubblica: “Bassetti: ‘Rivedere la legge sul testamento biologico’“. Sulla questione Noi Siamo Chiesa ha pubblicato un interessante documento in cui pone sotto critica alcuni aspetti  della netta posizione del cardinale. Si veda anche una nota di Stefano Ceccanti sul suo blog. A fine luglio sulla stampa se ne era molto discusso dopo la pubblicazione di una nota del Comitato Nazionale di Bioetica: Margherita De Bac, “Comitato di bioetica, la prima apertura al suicidio assistito” (Corriere della sera). “Un pendio scivoloso di cui serve discutere” (estratto del documento del Comitato, da Il Dubbio). Francesco D’Agostino, “C’è la tentazione di sopprimere malati e anziani” (intervista a La Verità). Luigi La Spina, “Fine vita, una politica incapace di decidere” (La Stampa). Antonio Da Re, “La priorità è garantire a tutti i malati terminali l’accesso alle cure” (Avvenire). Massimo Adinolfi,I valori in gioco nella legge sul fine vita” (Mattino). Marco Cappato, “Solo il Parlamento rimane in silenzio di fronte al dolore” (intervista a Il Dubbio). Michela Marzano, “Il diritto alla dignità della vita” (Repubblica). Maurizio Calipari (Scienza e vita), “Ma la vera umanità è nelle cure palliative” (Il Giornale). Luisella Battaglia, “Non lasciamo solo chi chiede di essere accompagnato alla morte” (intervista a Il Dubbio).  Antonio Gambino, “La medicina non può mai assecondare una volontà di morte” (intervista all’Avvenire). Adriano Pessina,Non c’è un diritto alla morte. Giusto potenziare la medicina alternativa” (intervista a Repubblica). Gianpaolo Donzelli, “Lo Stato tuteli la libera scelta e non lasci solo il cittadino” (intervista a Repubblica).

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21 Febbraio 2018
by Giampiero Forcesi
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Bello il documento c3dem per le elezioni. Ma quel silenzio sui temi etici…

21 Febbraio 2018
di Mario Chiavario

 

Bel documento, quello uscito dall’Assemblea: per quel che dice, lo condivido senza riserve.

Mi lascia però perplesso il silenzio su argomenti come quelli che hanno trovato una prima disciplina nelle leggi sulle unioni civili e sulle “disposizioni anticipate di trattamento”. Qualche tempo fa si sarebbe detto che fanno parte dei “temi eticamente sensibili” che la politica non può ignorare essendo piuttosto chiamata ad affrontarli e con particolare sensibilità (oserei dire, in punta di piedi)…

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21 Dicembre 2017
by Giampiero Forcesi
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FINE VITA: REAZIONE TRA I CATTOLICI

21 Dicembre 2017

Sulla legge del testamento biologico, da poco approvata,crescono le opposizioni e le richieste di obiezione di coscienza (si veda il già segnalato editoriale di Marco Olivetti su Avvenire: “Il rifiuto del limite”). Ne dà conto soprattutto La Stampa: Francesco Grignetti, “Lorenzin: ‘sì all’obiezione’. Biotestamento già a rischio” e “Cattolici obiettori sul fine vita”; Maria Corbi, “Per i medici cattolici il biotestamento è incostituzionale”; Andrea Tornielli, “Tutta la Cei pronta alla battaglia: non applicheremo una legge così”; Carla Ripamonti, “Non applico le nuove regole, piuttosto vado in galera”. Ne scrive anche Gianni Gennari: “Fine vita, la ragione del ‘necessario’ dissenso” (Avvenire).  Molto aspra la reazione di Marco Cappato: “Il rifiuto dei medici un atto criminale” (intervistato da La Stampa).

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15 Dicembre 2017
by Giampiero Forcesi
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IL BIOTESTAMENTO È LEGGE

15 Dicembre 2017

Qui il testo della nuova legge sul fine-vita. Ezio Mauro su Repubblica: “I diritti camminano”. Emma Bonino: “Ho pianto per questa vittoria” (intervista a Repubblica). Sul Sole 24 ore Francesco D’Agostino: “Passo avanti, ma sulla bioetica resta molto da fare”. Le riserve del direttore dell’Avvenire, Marco Tarquinio: “No, non è un bel giorno”. Sull’Avvenire un’intervista al responsabile degli ospedali religiosi Virginio Bebber: “Non lasceremo morire. Ci tutela il Concordato”.

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18 Novembre 2017
by Vittorio Sammarco
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IL MESSAGGIO SUL FINE VITA DI PAPA FRANCESCO

18 Novembre 2017

Il messaggio di papa Francesco sulla questione del fine vita. Alcuni commenti: Andrea Tornielli, “Fine-vita. L’apertura di papa Francesco” (La Stampa); Paolo Rodari, “La svolta di Francesco: ‘Non è eutanasia lo stop a cure inutili’” (Repubblica); Eleonora Martini, “Libera scelta in libera chiesa. Il papa ridefinisce il fine vita” (Manifesto); Lucetta Scaraffia, “Il papa ha messo i malati al centro” (Huffington post); Franco Garelli, “La coscienza laica fa breccia nella chiesa” (Messaggero); Alberto Melloni,La dimensione della saggezza” (Repubblica); Stefano Ceccanti, “Commento al Messaggio” (dal blog). Giovanna Casadio, su Repubblica, registra le posizioni dei politici in merito alla proposta di legge sul testamento biologico, dopo il messaggio del papa: “Adesso sul fine vita facciamo presto”. Sull’Avvenire un editoriale di Giuseppe Anzani che mostra consenso al disegno di legge sul testamento biologico pur sollecitandone alcune modifiche (“Per amore e per giustizia”); ma un po’ più severa è la posizione di Marco Tarquinio, intervistato da Il Dubbio ( “Nessuna apertura, per la chiesa l’eutanasia è sempre illecita”). Sul Corriere della Sera Margherita de Bac spiega “Qual è la differenza rispetto all’eutanasia e cosa significa sedazione profonda”. Mons. Vincenzo Paglia, “La morte va accettata. Il caso Welby? Il celebrerò i funerali a tutti” (intervista al Corriere della sera). Alberto Maggi, “Il sacerdote e teologo: ‘Così lasciai detto di staccarmi la spina’” (intervista a Repubblica).

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21 Aprile 2017
by Giampiero Forcesi
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IL FINE-VITA E LA LIBERTÀ DELLE PERSONE

21 Aprile 2017

Dopo il voto favorevole della Camera alla Dichiarazione anticipata di trattamento (DAT) – vedi qui le nuove norme -, in un’intervista a Repubblica il card. Angelo Bagnasco esprime la sua contrarietà: “Questa legge non ci piace. Ci saranno derive pericolose”. Il deputato centrista Mario Marazziti, presidente della Commissione Affari sociali e esponente della Comunità di Sant’Egidio, in un’intervista all’Unità dice che questa legge mette al centro dignità e libertà della persona (“Prima di tutto la dignità della persona”). Per Paola Binetti si tratta invece di “Norme generiche e sbilanciate” (intervista al Messaggero). Sempre sul Messaggero un’intervista a Donata Lenzi, che ha guidato al Senato l’approvazione della legge: “Rinunciare a curarsi non è come chiedere di essere soppressi”. Delusa per alcuni emendamenti che hanno indebolito alcuni punti Michela Marzano, su Repubblica: “I malati traditi”. La rivista Il Gallo ripubblica due articoli sul testamento biologico del 2015 di Luisella Battaglia e di Giannino Piana.

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18 Aprile 2017
by Giampiero Forcesi
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IL FINE VITA E LE RELAZIONI DI CURA

18 Aprile 2017

Sull’Avvenire, due medici del Policlinico Gemelli, Paolo Rossini, neurologo, e Roberto Bernabei, geriatra, intervengono sul tema del fine vita. Ritengono che il provvedimento in discussione alla Camera sulle Disposizioni anticipate di trattamento (DAT) non sia affatto una priorità e che, così come è formulato, pregiudichi l’alleanza tra medico e paziente e sia troppo succube di una “visione neoliberista della società in cui produrre comporti avere diritto alla vita e non produrre significa averne molto meno” (“Questa legge sul fine vita stravolge le relazioni di cura”). Sul tema si veda, nel sito, il 30Righe di Franco Monaco che offre un punto di vista problematico, ma comunque più positivo, nei confronti del testo di legge (“Il fine vita ovvero la zona grigia“).

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18 Aprile 2017
by Giampiero Forcesi
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Fine vita ovvero la zona grigia

18 Aprile 2017
di Franco Monaco

 

La Camera sta discutendo di fine vita. Già nel titolo della legge figurano espressioni che, alle mie orecchie, suonano troppo assertive e cui io, d’istinto, assocerei piuttosto un punto interrogativo. (…) Carlo Maria Martini, con umana sensibilità e onestà intellettuale, parlava di una “zona grigia” per definizione, con riguardo ai problemi connessi al fine vita. Problemi situati in quel territorio incerto e scivoloso che separa il no all’accanimento terapeutico (da tutti sottoscritto) al sì al suicidio assistito o all’eutanasia (dai più negato). Una distinzione chiarissima sul piano concettuale, assai meno sul piano empirico.

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3 Aprile 2017
by Giampiero Forcesi
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FINE VITA. “LA STORIA CHIEDE CORAGGIO”

3 Aprile 2017

Tra i molti interventi pubblicati sul quotidiano Avvenire a commento della proposta di legge in discussione in questi giorni alle camere se ne distacca una assai autorevole, quella di Francesco D’Agostino, presidente dell’Unione giuristi cattolici e presidente emerito del Comitato nazionale per la bioetica: “Sulle Dat necessaria una buona legge. Non tutto è eutanasia. La storia chiede coraggio”. Posizione di chiusura invece, tra le molte altre, quella di Gian Luigi Gigli, presidente del Movimento per la Vita: “Fine vita, il rischio mortale che ancora non si vuol vedere”.  Si veda anche l’Appello di oltre 250 giuristi del Centro Studi Levatino che considerano le cosiddette “disposizioni anticipate di trattamento”, previste nel disegno di legge in discussione, di fatto come eutanasia.

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