SULLA NATURA DEL PD, SUL RUOLO DEI CATTOLICI, SUL POST REFERENDUM

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L’Avvenire pubblica un articolo di Luca Diotallevi sul tema della debole rilevanza politica del cattolicesimo italiano; l’autore sollecita i diversi filoni del cattolicesimo politico – ma non nomina il cattolicesimo democratico – a giocare le proprie carte: “Cattolici rilevanti in politica seguendo Sturzo e de Gasperi”. Sull’Unità il ministro Claudio De Vincenti pubblica una riflessione sui quattro filoni politico-culturali che sono presenti nel Pd (con una identificazione un po’ troppo sommaria del filone cattolico-democratico): “Pd, i magnifici 4 (che devono diventare uno)”. Su mentepolitica.it Paolo Pombeni si sofferma su “L’enigma Grillo”. Sul Mulino online Enzo Cheli rivolge un appello: “Dopo il referendum, per un ritorno alla ragione”. Il Mattino di ieri ha pubblicato un articolo del giurista Giovanni Verde, che aveva votato No al referendum: “Dopo il No si rischia di tornare al passato”; e oggi Massimo Adinolfi ritorna sul tema: “I pentiti degli effetti del No”. Alessandro Campi sul Messaggero scrive: “M5S e Lega, il laboratorio di una strana alleanza”. Claudio Cerasa sul Foglio spiega perché Gentiloni è il punto di mediazione perfetto dei nemici di Renzi: “L’uomo sodo al comando”. Ma Francesco Verderami sul Corriere dice invece che “Il leader del Pd si riavvicina a ‘Paolo’”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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