IL SEGNO: la visita di Francesco alla diocesi di Milano – VITA MONASTICA: la difficile integrazione delle culture – IL GALLO: “è grande quello di voi che è il più piccolo di tutti” – MOSAICO DI PACE: la bassa marea dell’Onu – SERVITIUM: ospite tra gli ospiti – ADISTA: “quattro anni con Francesco: a che punto siamo?”.

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Il Segno, la bella rivista mensile della diocesi di Milano, dedica il n 3/17 alla visita di papa Francesco alla diocesi, avvenuta il 25 marzo e destinata a lasciare frutti duraturi e creativi. Ne scrivono tra gli altri Giuseppe Grampa, direttore del Segno, Stefania Cecchetti, il vescovo ausiliare Paolo Martinelli, la presidente nazionale dell’Ucsi Vania De Luca, la vice-direttrice dei Musei vaticani Rita Salerno. A sua volta Marco Roncalli ricorda la Populorum progressio: “quando Paolo VI fece suo il grido dei poveri…”.

Alla “difficile integrazione delle culture” dedica il fascicolo 264 il trimestrale di liturgia, spiritualità ed ecumenismo Vita Monastica, curato dai monaci di Camaldoli. Gli articoli di Giovanni Principato, Aldo Natale Terrin, Giorgio Bonaccorso e Roberto Tagliaferri sviluppano vari aspetti del tema per concludere che “non si può dialogare se non c’è reciprocità e che non si può ingenuamente immaginare che chi non pratica la tolleranza prima o poi si convincerà ai nostri principi etici. Bisogna praticare un’architettura urbana del reciproco riconoscimento. Questo può avere molti ambiti, quello privilegiato è la preghiera secondo lo spirito di Assisi, che vide tutte le religioni inginocchiarsi senza prevalere o escludersi”.

E in uno spirito analogo e convergente si sviluppa su Il Gallo (numero di marzo) la bella riflessione sull’apertura “paradossale” del Vangelo (Luca 9, 43-50) curata da Carlo e Luciana Carozzo. Citando “è grande proprio quello di voi che è il più piccolo di tutti” spiegano che l’amore di Dio “rovescia i piani della grandezza e piccolezza, radica in una gioiosa umiltà” e che “possiamo imparare a riconoscere il bene anche se realizzato da un nemico”.

Mosaico di pace, la bella rivista mensile promossa da Pax Christi, fondata da don Tonino Bello e diretta da Alex Zanotelli e Tonio Dell’Olio) dedica larga parte del fascicolo di marzo alla bassa marea dell’Onu perché “parlare delle Nazioni Unite, della necessità di apparecchiare un governo globale del pianeta regolato ed efficace, non è mai stato tanto urgente quanto in questo tempo di tempesta”. Così le pagine interne della rivista parlano dei muri e delle torri di Babele che riempiono il mondo, dei fili spinati e delle casseforti, delle carceri e delle diseguaglianze, delle oppressioni, delle lotte e del martirio di interi popoli … mentre non riesce a decollare (ma occorre!) una forma di governo globale di cui le Nazioni Unite (riformate!?) possano essere il fulcro. Tra gli autori Sergio Paronetto, Nicoletta Dentico, Federica Corsi, Rosa Siciliano.

“Ospite tra gli ospiti”: ciascuno di noi è ospitato e ospitante. Ce lo dice il Vangelo, lo ricorda papa Francesco e lo conferma la storia del nostro tempo. Così Servitium, quaderni di ricerca spirituale, giunta al suo cinquantunesimo anno di vita, dedica al tema il fascicolo di aprile curato da Margherita Gnecchi e Giovanni Benzoni, con numerosi collaboratori fra i quali Roberto Mancini, Giuseppe Leonardi, Mario Cantilena, Stefano Allievi, Paolo Bonetti, Ivan Nicoletto, Antonietta Potente, Umberto Vivarelli, Ursicin Derungs, e Margherita Pasini, che anima l’associazione “il vento in tasca” racconta anche come “essere genitori, essere figli …è esperienza di reciproca ospitalità”.

Adista, sul n 11 del 18 marzo ha dato la notizia che da qualche settimana è online la nuova versione del sito internet www.chiesadituttichiesadeipoveri.it, promossa tra gli altri da Raniero la Valle che la presenta in continuità con il sito dell’omonimo movimento, anche in risposta all’invito di papa Francesco ai credenti e a tutti gli uomini, l’invito a credere nel Dio della misericordia e della grazia piuttosto che al dio della punizione e dell’onnipotenza … E sul n 12/17 un interessante dossier speciale: “quattro anni con Francesco: a che punto siamo?”.

(a.  bert.)

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