IL SEGNO: “il milanese che si rimbocca le maniche” – COSCIENZA: Uscire: la sfida della Chiesa nella società di oggi – JESUS CARITAS: “usare misericordia” – Notiziario: “Dio ha amato un mondo colpevole” – Mosaico di pace: un toccante ricordo di Arturo Paoli

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Il mensile Il Segno della diocesi di Milano dedica il primo-piano del fascicolo luglio-agosto al nuovo sindaco della città Beppe Sala, che Pino Nardi definisce “uomo del fare e della speranza nel futuro”. Naturalmente Nardi mette in luce anche le difficoltà del momento, ma ritiene che “il nuovo sindaco incarna i tratti tipici del milanese che si rimbocca le maniche, che agisce, ma avendo una visione di città e sapendo quali sono i problemi reali”. Milano, infatti “dovrà continuare a essere la città dell’accoglienza e della solidarietà, in maniera ordinata e con un progetto”. Sullo stesso numero del giornale lo stesso Pino Nardi intervista Romano Prodi su obiettivi e strumenti per “costruire un’Europa più equa”.

Coscienza, la rivista del Meic (Movimento ecclesiale d’impegno culturale, già Laureati Cattolici) diventa trimestrale e rinnova la veste grafica (molte più pagine e colori e ampiezza di argomenti). Scrive in copertina il presidente nazionale Beppe Elia: “Abbiamo deciso di rinnovare il nostro volto. Non è un semplice fatto cosmetico, un modo per renderci più visibili e con un aspetto più accattivante, ma è il segno del nostro impegno per dare al Meic strumenti adatti a continuare la sua esperienza”. Tra i temi di questo primo numero in veste nuova, una riflessione sulla necessità di superare le paure di un’invasione e di affrontare seriamente e in modo positivo i temi della immigrazione, del dialogo culturale e religioso, dell’integrazione, del dialogo e della comunione. Il teologo don Armando Matteo approfondisce il tema dell’ “uscire”: “Uscire: la sfida della Chiesa nella società di oggi”. Ciò significa anche, affrontare nuove forme di vita ecclesiale che sviluppino e valorizzino l’essenza e la creatività del Vangelo.

Cent’anni fa, l’1 dicembre 1916 “Charles de Foucauld cadde in terra come un seme”. Così Jesus Caritas, trimestrale della famiglia Charles di Foucauld lo ricorda soprattutto nella sua essenziale testimonianza: “usare misericordia”. Già Paolo VI diceva che ogni cristiano responsabile del proprio itinerario spirituale lungo la via maestra delle tre M: Miseria, Misericordia, Magnificat. Accanto al fascicolo di luglio di Jesus Caritas va segnalato anche il supplemento al n 35 del semestrale I piccoli fratelli di Gesù che raccoglie alcuni testi utili per comprendere la figura di questo grande e umile discepolo di Gesù. Può essere l’occasione per molti di incontrare una testimonianza preziosa per i cristiani e la chiesa di oggi.

Il Notiziario n 71 dell’Istituto Paolo VI (centro internazionale di studi e documentazione promosso dall’opera per l’educazione cristiana di Brescia) offre (accanto ad altri saggi e notizie) un inedito di Paolo VI sul tema della Misericordia. Papa Montini sottolinea che Dio non solo è amore, ma anche misericordia: “Dio ha amato un mondo colpevole. Non figli, non semplici creature, ma ribelli, ma ingrati, ma perduti…”. E soggiunge: “questo singolare rapporto della misericordia con la giustizia è uno dei problemi più profondi e più chiaramente risoluti dal cristianesimo”. Il notiziario riporta anche una riflessione sugli scritti su Paolo VI di Ferruccio de Bortoli e il ricordo di persone decedute che ebbero rapporti con Paolo VI (card. Cottier, mons Capovilla, mons Macchi…).

Mosaico di pace, la rivista mensile promossa da pax Christi e fondata da don Tonino Bello, offre sul numero di luglio un toccante ricordo di Arturo Paoli (deceduto un anno fa) scritto da Francesco Comina che dieci anni fa con Paoli scrisse “a quattro mani” un libro “Qui la meta è partire”con prefazione di Ettore Masina. Un libro-dialogo in cui fratel Arturo parla la tragedia del fascismo, l’eco del Concilio, lo spirito della teologia della liberazione, il cammino della Chiesa in America latina. Sempre sulla rivista di pax Christi si può apprezzare un dossier intitolato: Chi ha paura dei migranti?

(a.  bert.)

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