“GRAMSCI NON SO …”

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Marcello Sorgi su La Stampa prefigura lo scontro tra Renzi e Letta al prossimo congresso del Pd (“Un anticipo di congresso in stile Dc”). Stefano Folli però annota su Repubblica che “Renzi abbandona i toni polemici per ricucire a sinistra”. Piero Bevilacqua sul Manifesto individua in Fassina a Roma la via giusta (anche a livello nazionale e persino europeo)per una sinistra che prenda definitivamente atto dell’omologazione del Pd (e delle socialdemocrazie) agli altri partiti di centro nell’essere subalterni al sistema capitalista e che voglia riorganizzare le tante forze popolari e intellettuali disponibili (“La Sinistra e la scommessa romana”). Raffaele Cantone in un’intervista al Mattino spiega l’impegno del governo per Napoli e Bagnoli (“La partita più difficile”). Cesare Damiano sull’Unità commenta la ripresa del dialogo governo-sindacati (“Pensioni, la svolta buona”). Gian Enrico Rusconi su “De Felice vent’anni dopo: senza la Nazione non può esserci Costituzione” (La Stampa). REFERENDUM: Giuseppe Vacca, “Gramsci non so, ma Ulivo e Pd sono sempre stati per le riforme” (intervista all’Unità). Tiziano Treu, “La riforma semplifica e l’Italicum si può sempre perfezionare” (intervista all’Avvenire). Carlo Nordio, “Una riforma che inizia a rimediare alle storture” (Mattino).

 

 

 

 

 

 

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