GIORGIO LA PIRA A QUARANT’ANNI DALLA MORTE

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I “Quaderni Biblioteca Balestrieri”, rivista semestrale della Provincia dei Frati Minori di Sicilia, pubblica un numero doppio di 300 pagine dedicato a Giorgio La Pira (1904-1977), con scritti (in parte inediti) di Marcello Badalamenti ofm, Giorgio Campanini, Piero Antonio Carnemolla, Massimo De Giuseppe, Fulvio De Giorgi, Grazia Dormiente, Santi Mattarella, Giuseppe Miligi, Vittorio Peri, Vittorio Possenti, Carmelo Vigna, Tatiana V. Zonova. La Pira, scrive la redazione, “fu una persona eccentrica, e non nel senso di una persona priva di equilibrio, ma in quello che tutta la sua vita, ec-centrica, era guidata dall’Altro e in sua intima comunione. Di qui l’assunzione di un tipo di libertà che pochi conoscevano e che molti contestavano. Essere liberi, per La Pira, era essere al servizio di Dio e degli uomini, senza slegarsi da ogni autorità ma vivendola quando questa era ordinata alla Parola di Dio. La sua era una libertà creativa e l’obbedienza la realizzazione della propria responsabilità.Libertà ed obbedienza non erano indipendenti ma in continua e dinamica tensione. Volendo utilizzare una definizione che riprendiamo dal teologo G-B Metz, La Pira fu un «mistico degli occhi aperti», poiché seppe interpretare, biblicamente, i segnali di Dio e l’altrui sofferenza con una percezione che solo un particolare stato di santità gli poteva dare.

 

 

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