APPUNTI DI CULTURA E POLITICA: l’insegnamento di De Gasperi – IL REGNO: un momento buio nella nostra storia – AGGIORNAMENTI SOCIALI – a 60 anni dai Trattati- IL FOGLIO “il soffio sorprendente” che anima la chiesa ai tempi di Francesco – OREUNDICI: Pianeta giovani-

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Appunti di cultura e di politica, giunta al suo 40° anno di vita (curata da Città dell’uomo ed edita dalla Morcelliana) continua ad essere una voce importante del cattolicesimo democratico: modesta nella forma ma qualificata nei contenuti e interessante per la serietà degli approfondimenti. E non a caso sulla copertina del primo fascicolo del 2017 campeggia una bella e simpatica immagine di Sergio Mattarella (che alla rivista fu vicino fin dall’origine). Del Presidente il fascicolo di Appunti (oggi curata da Luciano Caimi e Renata Storari) ripropone infatti il testo della Lectio magistralis che Mattarella ha tenuto a Pieve Tesino (Trento) presso la Fondazione Trentina Alcide De Gasperi nello scorso agosto. Il testo mette in luce la lucidità e il coraggio con cui De Gasperi pensò e contribuì a costruire la nostra Repubblica valorizzando la forza ideale e la lucidità progettuale del cattolicesimo democratico nel dialogo e nella collaborazione con le altre forze e visioni ideali e politiche. Conclude Mattarella, con lucida e lungimirante saggezza: “tutti abbiamo il dovere di guardare al suo insegnamento e al suo coraggio per trarne ispirazione di fronte ai problemi attuali: difficili, ma certamente non più di quelli che De Gasperi ebbe da affrontare”. Sullo stesso fascicolo interessanti articoli di Giorgio Vecchio, Daniela Saresella, Gianfranco Bottoni, Fulvio De Giorgi, Mimmo Sacco, Giannino Piana e Martino Liva.

Alcuni testi che documentano il complesso rapporto, non privo di tensioni, che si sta creando negli Usa tra il Presidente e l’episcopato cattolico sono pubblicati su Il Regno (n 3/2017) sotto il titolo “Un momento buio nella nostra storia”, tratto da una dichiarazione del vescovo Joe Vasquez. Molti altri testi (di papa Francesco e di vescovi italiani e di altri Paesi) rendono interessante, come spesso, il fascicolo del Regno-documentazione.

E a sessant’anni dalla firma dei Trattati di Roma il gesuita Giuseppe Riggio, caporedattore di Aggiornamenti sociali, pubblica un’interessante riflessione e bilancio sul numero di marzo della rivista, che ospita numerosi altri saggi interessanti come quello del padre Giacomo Costa in vista della prossima settimana sociale dei cattolici italiani, il prossimo ottobre sul tema “Il lavoro che vogliamo. Libero, creativo, partecipativo e solidale”!

E ancora. La feconda vivacità del mondo cattolico italiano ci offre molti altri contributi e suggestioni: Il foglio (n 439) dedica l’articolo di apertura di Dario Oitana al “soffio sorprendente” che spira e anima la chiesa “ai tempi di Francesco”. Ed esemplifica: “nelle librerie cattoliche compaiono opere che, secondo i criteri in auge fino a qualche decennio fa, sarebbero all’Indice…”. E “nelle chiese, preti osano pronunciare omelie che una volta avrebbero portato alla loro immediata sospensione a divinis”.

È intitolato “Pianeta giovani” il fascicolo di marzo di Oreundici, la bella e originale rivista che si propone una “crescita umana e spirituale nel quotidiano” e si apre con una domanda del fondatore e direttore, il sacerdote e psicanalista Mario de Maio: “Noi adulti siamo stanchi e delusi. Chi, se non i giovani può iniziare un processo nuovo?”. E si rivolge a loro dicendo: “fate vostra la rivoluzione della tenerezza a Gesù tanto cara. Il mondo di oggi è sotto il potere dell’infatuazione del denaro, della sopraffazione dei deboli. Dobbiamo dare il potere alla tenerezza, alla rivoluzione gentile, alla ricchezza della fragilità. La tenerezza farà miracoli. Noi tutti vi seguiremo…”. E nelle pagine seguenti si parla (con grande passione e sintonia!) di papa Francesco che si muove proprio su questa linea e l’ha illustrata anche ai superiori degli ordini e congregazioni religiose. E tutta la rivista è animata da questo programma, da questa intuizione, dallo spirito e dalle attese dei giovani e di quanti vivono, credono e lavorano con/per loro (da Silvia Pettiti a mons. Luigi Bettazzi, da Federico Teani a Gabriella Caramore (che firma un toccante ricordo di Giulio Regeni).

Su Cercasi un fine Rocco d’Ambrosio rileva che oggi la “religione” è ridiventata un fatto e un argomento di grande portata pubblica; ma che “in questo ritorno del religioso, come in tutte le epoche spesso chiamiamo religione ciò che religione non è”. E tutto il fascicolo della rivista (n 106, anno XII, marzo 2017) è un’intelligente e coraggiosa analisi di come cercare il nucleo essenziale della fede e la rettitudine nella coscienza in mezzo alle mille semplificazioni, tentazioni retoriche, rivendicazioni e appropriazioni indebite… Insomma un’appassionata ricerca e rivendicazione di autenticità in un tempo in cui c’è la tentazione delle scorciatoie fondate sull’apparenza o sull’equivoco.

a. bert.

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